Il
campionato di Bologna e Inter
Commento
del «filese» e vignette di Romano Saccani Vezzani
Decidono, a
Bologna come a Genoa, importantissimi gol nel finale di partita, segnature che
paiono nel segno del destino, in grado di influire parecchio sugli umori delle
tifoserie e sul prosieguo del campionato.
Sotto le due
torri si è ritrovato finalmente il senno di Rolando. Ho apprezzato molto tutta
la prestazione di Bianchi, non solo i due gol. E' la prima da protagonista.
Aveva le caratteristiche fisiche per questa partita, per questo clima e questo
campo; ce l'ha messa tutta e ne è uscito trionfatore. Bravo.
Adesso però
guardiamo a come migliorare opportunamente la rosa. Tenendo Bianchi si dovrà
cambiare Aquafresh con un attaccante
esterno svelto, veloce e che non disdegni qualche gol. Ancor prima serve come
il pane un titolare a centrocampo, viste le carenze mostrate anche nella
miglior partita della coppia Perez-Pazienza. Manca fosforo, ma anche dinamismo,
mestiere e resistenza. Di incontristi in rosa in pratica c’è il solo, anziano
Perez. Kone è un ibrido a cui, dall’inizio del campionato, si trova un posto
quasi per forza. Uno fra lui e Diamanti (ovviamente lui) va tolto da una
formazione base che non ha un attaccante capace di fare reparto da solo (alla
Di Vaio) e neppure un centrocampo (qualitativo e quantitativo) che possa
sostenere per novanta minuti tre giocatori offensivi. Con una buona mezzala al
posto del greco, forse si potrebbe rinunciare ad un centrale difensivo,
allargare Cherubin e schierare al posto di Morleo un attaccante esterno capace
di rientrare (che non vedo in rosa), affiancandolo al prode Rulànd. Due pedine almeno occorrono
quindi, ma finché siamo a Milano, forse sarebbe il caso di cambiare anche
qualcuno in panca, a cominciare da un portiere. L’obiettivo evidentemente è più
che mai quello di metterne sotto tre di qui alla fine.
Come si diceva
la settimana scorsa, la banda Mazzarri sembra, dal canto suo, aver smarrito, in
questa fase del campionato, l’autostima recuperata ad inizio stagione. Se anche
il cobra-Palacio comincia a far cilecca è un brutto segno: ormai Mazzarri
piange sì, perché non ne può fare a meno, ma non se la prende neanche più con
gli arbitri. Gli orizzonti, ora, per una squadra ed una tifoseria
tradizionalmente ambiziosa come quella nerazzurra, appaiono nebulosi, direi
quanto le oscure e misteriose finanze del nuovo padrone.
Da lontano e da
estraneo, a me pare che abbiano ragione Capello e i tifosi più scettici: se al
magnate indonesiano sta bene viaggiare alla pari col Verona, quali che siano
gli affari d’oro messi in piedi con Moratti, lui, a Milano e a San Siro, che
c’è venuto a fare? (Il filese)
Bologna - Napoli: 2 - 2
|
Genoa - Inter : 1 - 0
|
Nessun commento:
Posta un commento