lunedì 20 gennaio 2014

Quei gol nel finale…



Il campionato di Bologna e Inter
Commento del «filese» e vignette di Romano Saccani Vezzani

Decidono, a Bologna come a Genoa, importantissimi gol nel finale di partita, segnature che paiono nel segno del destino, in grado di influire parecchio sugli umori delle tifoserie e sul prosieguo del campionato.
Sotto le due torri si è ritrovato finalmente il senno di Rolando. Ho apprezzato molto tutta la prestazione di Bianchi, non solo i due gol. E' la prima da protagonista. Aveva le caratteristiche fisiche per questa partita, per questo clima e questo campo; ce l'ha messa tutta e ne è uscito trionfatore. Bravo.
Adesso però guardiamo a come migliorare opportunamente la rosa. Tenendo Bianchi si dovrà cambiare Aquafresh con un attaccante esterno svelto, veloce e che non disdegni qualche gol. Ancor prima serve come il pane un titolare a centrocampo, viste le carenze mostrate anche nella miglior partita della coppia Perez-Pazienza. Manca fosforo, ma anche dinamismo, mestiere e resistenza. Di incontristi in rosa in pratica c’è il solo, anziano Perez. Kone è un ibrido a cui, dall’inizio del campionato, si trova un posto quasi per forza. Uno fra lui e Diamanti (ovviamente lui) va tolto da una formazione base che non ha un attaccante capace di fare reparto da solo (alla Di Vaio) e neppure un centrocampo (qualitativo e quantitativo) che possa sostenere per novanta minuti tre giocatori offensivi. Con una buona mezzala al posto del greco, forse si potrebbe rinunciare ad un centrale difensivo, allargare Cherubin e schierare al posto di Morleo un attaccante esterno capace di rientrare (che non vedo in rosa), affiancandolo al prode Rulànd. Due pedine almeno occorrono quindi, ma finché siamo a Milano, forse sarebbe il caso di cambiare anche qualcuno in panca, a cominciare da un portiere. L’obiettivo evidentemente è più che mai quello di metterne sotto tre di qui alla fine.
Come si diceva la settimana scorsa, la banda Mazzarri sembra, dal canto suo, aver smarrito, in questa fase del campionato, l’autostima recuperata ad inizio stagione. Se anche il cobra-Palacio comincia a far cilecca è un brutto segno: ormai Mazzarri piange sì, perché non ne può fare a meno, ma non se la prende neanche più con gli arbitri. Gli orizzonti, ora, per una squadra ed una tifoseria tradizionalmente ambiziosa come quella nerazzurra, appaiono nebulosi, direi quanto le oscure e misteriose finanze del nuovo padrone.
Da lontano e da estraneo, a me pare che abbiano ragione Capello e i tifosi più scettici: se al magnate indonesiano sta bene viaggiare alla pari col Verona, quali che siano gli affari d’oro messi in piedi con Moratti, lui, a Milano e a San Siro, che c’è venuto a fare?  (Il filese)




Bologna - Napoli:  2 - 2





Genoa - Inter  : 1 - 0




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