L’antico Comune
della Riviera di Filo
è il risultato di una ricerca bibliografica sull’antica autonomia filese,
ardua ed appassionante, eseguita fra il 1978 ed il 1979. Prima di queste note
storiche, sulla striscia di territorio che abbracciava Filo, S.Biagio,
Longastrino, Anita (Humana) e parte di S.Alberto, esisteva qualche memoria
orale e poco altro. Vennero alla luce le origini millenarie del villaggio di
Filo ed una lunga autonomia territoriale mantenutasi fino alla fusione con
Argenta nell’Ottocento. Emersero le caratteristiche rivierasche e ravennati
del luogo, nonché l’importanza strategico – militare che determinò il
passaggio di parte del territorio sotto il Duca Estense. Di notevole
interesse la concessione pontificia di importanti Privilegi all’antico comune
(1598) che rimasero in vigore fino agli sconvolgimenti del secolo XVIII,
epoca in cui si spostò il Po verso sud, nel quadro di un generale riassetto
idrico e di una prima bonifica del territorio. Di rilievo la riscoperta delle
grandi e spinose questioni territoriali che al tempo dell’Unità d’Italia
accesero gli animi dei filesi: l’opposizione alla perdita dell’autonomia
comunale (1859-1866) e la diatriba sulle terre a destra Po vecchio e a
sinistra Po nuovo, oggi denominato Reno (1861). (1981 – SATE Ferrara – 94
pagine – € 7,75 - ESAURITO –)
Seconda Edizione 2003, rivista, integrata e corretta, disponibile
sul CD ROM «Librarium » presso l’autore (vedi più oltre)
Gente semplice, quand che int la pôrta u j éra la rameta è una raccolta di
novelle, favole, aneddoti, indovinelli, giochi da cortile ed altri aspetti
folcloristici del nostro passato. Sono anche ricordati divertenti personaggi
ed antiche storie della nostra terra, ultimo lembo di una Romagna orgogliosa
dei suoi valori e delle sue tradizioni. Storie, piccoli personaggi e cultura
popolare dell'autentica campagna romagnola che il tempo, pur impietoso, non
può cancellare, come non potrà mai privarsi una pianta, pur rigogliosa, delle
proprie radici (1994 – EDIT Faenza – 128 pagine – € 7,75 - ESAURITO – Codice ISBN :
88-815-2005-2)
Seconda Edizione 2003, rivista, integrata e corretta, disponibile
sul CD ROM «Librarium » presso l’autore (vedi più oltre)
L’infermiera e il
comandante senza stellette
(1995) è stato dedicato da A.Leoni e M.Bonicalzi alle figure di Antonio
Meluschi e Renata Viganò, noti celebrati scrittori. Il primo già comandante
partigiano a Filo e la seconda, autrice de l’Agnese va a morire, sua compagna
nella vita e nella Resistenza, vissuta in gran parte a Filo. Con la nostra gente
Renata ebbe un grande legame affettivo. A.Vandini ha fornito nel testo un
consistente contributo (20 pagine) di commenti, documentazione e
testimonianze. (1995 – IL PAPIRO, Sesto S.
Giovanni – 120 pagg. - € 7,75 )
Il contributo è parte integrante delle Letture filesi (vedi più
oltre).
Dall'approfondimento
delle fonti storiche, quel che si voleva sapere sui briganti delle paludi romagnole. Non soltanto le discusse imprese
del suo masnadiere più famoso: Stefano Pelloni detto il Passatore. Qui si incontra l'infame Guerrino da Solarolo, l'imprendibile Falcone dalla pistola facile, l'ineffabile Ravasìn. Una narrazione accattivante percorre le storie
emozionanti del famigerato Lazzarino,
del ferocissimo Sordo e infine
dell'Umèt, ultimo leggendario
bandito dell'Ottocento. Fra miti e curiosità, vicende che appartengono alla
memoria popolare della Romagna vengono raccontate, ampiamente documentate e
inserite nel loro contesto storico ed ambientale. Si percorre la storia di un
territorio difficile, ove quella del brigantaggio non è che una delle tante
piaghe con le quali dover fare i conti. Dalle prime masnade medievali, si
giunge alle terribili imprese delle bande dell'Ottocento, fino alla
definitiva scomparsa del flagello, a fine secolo, quando nelle campagne già
si affacciano le lotte operaie e s'ode in lontananza il fischio di una
locomotiva che annuncia la nuova era. L'opera contiene inedite cronache
tratte da giornali del tempo, atti giudiziari e documenti d'epoca. (1996 –
LONGO EDITORE - Ravenna – 265 pagine – € 13,00 – ESAURITO – Codice ISBN:
88-8063-103-9)
Alcune copie sono
ancora disponibili presso l’autore
Il cestello dei
ranocchi è un
allegro viaggio nel nostro passato prossimo, alla ricerca di personaggi e
storie del mondo popolare di cui è da sempre generosa la campagna romagnola.
In una ventina di racconti rivivono, fra realtà e fantasia, macchiette
caratteristiche di un'epoca già ormai lontana: personaggi eccentrici che, con
gaia spensieratezza ed arguzia contadina, testimoniano di un mondo ben diverso
da quello fin troppo «competitivo» che oggi ci inquieta. Lungo l'arco
temporale che va dagli inizi del secolo fino agli anni Sessanta, si alternano
piacevolmente vicende avventurose, trame intriganti e paradossali, buffe
scenette dalla comicità genuina e scoppiettante. E mentre ci si lascia
facilmente catturare dalle suggestioni del vecchio mondo contadino, una
particolare attenzione va al caro ed amato dialetto, l'antica lingua dei
nostri padri, oggi scrigno prezioso che conserva tante tracce di un patrimonio
folcloristico di eccezionale ricchezza. (1999 – LONGO EDITORE - Ravenna – 160 pagine. – € 11,88 - Codice
ISBN: 88-8063-215-9)
Quali
e quante domande l'anima «semplice» che è in noi è costretta a porsi, se
soltanto tenta improponibili raffronti fra il mondo antico e quello
iper-tecnologico di oggi? I versi in vernacolo di Bëli armunëj d'una vôlta
vengono a dare una loro risposta accattivante ed allegra, talvolta arguta e
mordace. Il testo si compone di un Preludio ed alcune raccolte: Fata zent, A pinsëj
ben, Fët d'una vôlta ed infine Usel d'i zil d'Rumagna, una rassegna dedicata
ad una settantina di varietà d'uccelli, ai nostri compagni di viaggio, amati,
ammirati ed invidiati, che ci richiamano all'ambiente naturale e, allo stesso
tempo, ci riportano con dolcezza ai tanti momenti e turbamenti della nostra
vita. L’appendice contiene le illustrazioni di tutte le varietà d’uccelli
citate nel testo, nonché una preziosa Tavola sinottica delle regole
fondamentali di grafia romagnola, elaborata dall’autore, con utili
esemplificazioni per chi ama leggere e scrivere il dialetto. (2001 – EDIT
Faenza – 105 pagg. – € 7,75 - Codice ISBN: 88-8152-078-8 – ESAURITO - )
Filo, la nostra
terra è il
risultato di una lunga ricerca storico - folcloristica dedicata alla riscoperta
del nostro territorio. Esso viene visto sia nella sua originalità che come
elemento del più ampio contesto regionale e generale. E’ forse storia minore
quella dell’antica Riviera di Filo, ma essa ben rappresenta il travaglio e il
destino di tante piccole comunità basso – romagnole. Ha come motivo
conduttore una forte spinta alla conquista e alla difesa della terra, risorsa
in grado di assicurare migliori condizioni di vita ad una popolazione
costretta per secoli a trafugare ciò che la natura le ha dato: il sale e le
anguille. Il territorio, che in età medievale è una striscia rivierasca lungo
il Po di Primaro, una preziosa cerniera fra il ravennate ed il ferrarese fra
ampi bacini di acque salate e salmastre, si trasforma, a partire dal XVIII
secolo, in una estesa campagna coltivabile, per effetto di una grandiosa
opera di sistemazione idraulica e di prosciugamento delle paludi. Proprio in
queste campagne bonificate, si lotterà duramente per il riscatto delle classi
più povere e verrà intensamente vissuto l’acuirsi dei conflitti sociali e
l’avanzare inarrestabile delle lotte per la libertà dell’età moderna e
contemporanea. E’ una storia di cui riappropriarsi, particolarmente emotiva
se ripercorsa sul territorio, a contatto con ogni piccola traccia di un
passato che vive ancora in noi, nel nostro modo di essere. Il quadro storico
- folcloristico, è corredato da una corposa parte finale dedicata al mondo
popolare, agli usi, costumi e tradizioni che accomunano queste genti a tutto
l’entroterra basso-romagnolo. Il testo è arricchito da 256 illustrazioni.
(2004 – EDIT Faenza – 400 pagine. – 256 illustrazioni - € 20 - Codice ISBN:
88-8152-118-0).
Sotto l’ombra di
un bel fior è
la storia di sei partigiani filesi, partiti nella primavera del 1944 dai
campi della bassa pianura e saliti sui monti dell’Appennino Tosco - Romagnolo
a combattere tedeschi e fascisti. Tre di essi non tornarono più. E’ questa
perciò anche la storia di una formazione partigiana, la 36° Brigata Garibaldi
«A. Bianconcini», dei suoi importanti fatti d’arme, rivissuti attraverso la
voce dei nostri protagonisti, e che culminarono, nell’ottobre 1944, nella
sanguinosa battaglia di Purocielo. Sullo sfondo, la storia emblematica di un
piccolo paese della «bassa», di un «filo rosso» che ha ispirato per anni le
sue lotte per la giustizia sociale, di una fede e coraggio che comportò
purtroppo tremende persecuzioni, fino all’estremo sacrificio in nome della
Libertà. Nella memoria dei contemporanei, assieme agli altri uomini e donne
che ci richiamano ai valori della Resistenza, un posto speciale va perciò
riservato a queste tre giovani vite cadute sessant’anni fa tra i monti
dell’Appennino e ora sotto l’ombra d’un bel fior, un fiore che oggi
rappresenta ancora un ideale di speranza e di amore per i valori fondanti
della nostra democrazia. (2005 – EDIT Faenza – 78 pagine. – € 7 - Codice
ISBN: 88-8152-129-6 - ESAURITO).
La valle che non
c’è più è un
viaggio fra passato e presente all’interno di noi stessi. E’ così che si
potrebbero definire questi nuovi racconti ambientati nella campagna romagnola
di un tempo che fu.
I
temi, il territorio ed i personaggi di Gente semplice e del Cestello dei
ranocchi sono infatti ancora lo spunto per nuove meditazioni e qualche
divertito amarcord dedicato ad uno stile di vita ed un mondo «antico»
travolti forse troppo in fretta dal frenetico avanzare del «progresso».
Sono
tipi, quelli raccontati in queste pagine, dalla simpatia immediata; allegri
ed a volte ingenui protagonisti di un piccolo mondo, chiamati a rappresentare
un’epoca e un modo di vivere da tempo superato, spazzato via da una modernità
impietosa.
Anche
nell’era della robotica e dell’informatica, della pubblicità e dei consumi
sfrenati, queste figure ci regalano un sorriso, e forse ci strizzano l’occhio
per spingerci a guardare dentro di noi, nel nostro intimo essere, alla
ricerca dell’antico candore e dei tanti sogni perduti.
Correda
queste storie un’appendice di grande interesse, frutto di accurate ricerche.
Gli approfondimenti sono dedicati ai giochi con le carte romagnole, alle
trappole del mondo antico ed ai vecchi soprannomi di famiglia: piccole eppur
preziose perle del nostro patrimonio culturale.
Particolare
prestigio viene dato all’opera da alcuni splendidi acquerelli realizzati, per
l’occasione, dalla mano ispirata di Angela Corelli. (2006 – EDIT Faenza – 174
pagg., 10 tavole fuori testo – € 15 - Codice ISBN: 88-8152-148-2).
La
vita di Guerriero e l’Elvira pare
un romanzo, o un film neo-realista eppure è storia, storia vera, di italiani,
di romagnoli. E’ quella dei genitori e della famiglia dell’autore che ha
voluto narrarla a futura memoria, ricostruendo ogni vicenda con
testimonianze, racconti di famiglia, tantissime fotografie e documenti, molti
dei quali inediti.
E’
la «vita difficile» di due giovani di indole aperta e generosa che hanno il
solo torto di aspirare ad un mondo più libero e più giusto in pieno Ventennio
Fascista. La gioia della loro balda gioventù viene contrastata da avversità,
ingiustizie e persecuzioni che poi sfociano nel dramma: una tragedia che, nel
contesto della lotta Partigiana, colpirà il più sacro degli affetti.
E’
il piccolo, ma coraggioso mondo di famiglia, costretto a fare i conti con la
repressione del Regime, con la Guerra d’Africa, con la Seconda Guerra
Mondiale e l’Occupazione Nazi-Fascista, con la necessità di battersi per la
riconquista della Libertà e della Democrazia.
Tutto
questo, in un territorio contraddistinto da lotte secolari e da forti
rivendicazioni sociali, destinato a subire grandi lutti e distruzioni nella
cruenta battaglia che segnerà, di fatto, in Italia, la fine dell’ultimo
conflitto.
Toccherà
alla generazione di Guerriero ed Elvira, l’opera di ricostruzione morale e
materiale, ed il compito di risollevare il loro mondo operaio e contadino
dalle macerie e dalla desolazione.
Scene
familiari, a tratti di serena gaiezza (compongono il testo alcuni
«medaglioni» di piacevole aneddotica), si alternano a vicissitudini
emblematiche di un periodo che non va mai dimenticato.
E’,
in definitiva, una storia, nella storia. (2018– EDIT Faenza – 144 pagine, - €
15 - Codice ISBN: 88-8152-265-1).
Letture filesi è una raccolta su CD ROM di
scritti dedicati a Filo ed al suo territorio. La raccolta risale all’incirca
al 1995, ma all’epoca non poté venire pubblicata. Fu aggiornata ed integrata
nel 2002. E’ una scelta di opere, brevemente presentate, di autori filesi di
ogni tempo nonché di scrittori (piccoli e grandi) che hanno reso onore a Filo
ed alla sua gente, con brani di assoluto valore storico e letterario. E’ una
rassegna diretta al lettore attento ai temi, personaggi ed eventi di questi
luoghi riscoperti in tutta la loro originalità ed autenticità. Se Dario Fo,
Franco Sacchetti, Ludovico Ariosto, Renata Viganò, Antonio Meluschi sono i
nomi più altisonanti, in questa antologia paesana trovano il loro spazio
anche opere meno conosciute, fino a formare un «insieme» di notevole
suggestione. (2002 – Edizione dell’autore su CD ROM – 130 pagine.)
disponibile sul CD ROM «Librarium » presso l’autore (vedi più
oltre)
Il Librarium costituisce la versione su CD
ROM delle opere pubblicate ed esaurite, nonché di quelle rimaste inedite.
L’edizione contiene i testi revisionati, aggiornati, corretti ed integrati de
: L’antico comune della Riviera di Filo e Gente semplice, quand che int la pôrta u j éra la rameta
nonché della raccolta Letture filesi. Si tratta, al momento, di tre testi
corrispondenti a complessive 352 pagine facilmente trasferibili su carta
(requisito necessario Word per Windows) e da raccogliersi in un unico classificatore.
Disponibile
presso l’autore ( € 6 ).
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mercoledì 12 settembre 2007
I Libri di Agide Vandini
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3 commenti:
Grazie per avermi dato l'opportunità di conoscere il Sig. Vandini e di poter acquistare un libro introvabile.
Grazie al sig. Vandini per tutto quello che riesce a fare per dare a tutti noi che ne abbiamo desiderio e bisogno ad un mondo che puo continuare a vivere finché noi lo vogliamo; attraverso i suoi ricordi e le sue parole ci fa tornare in quei luoghi e ci consente di renderli, ogni volta, vicini a noi e vivi
Grazie!
come faccio a comprare una di quelle opere?
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