(Pagina revisionata ed aggiornata nel mese di marzo 2021)
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L’antico
Comune della Riviera di Filo è il risultato di una appassionata ricerca
sull’antica autonomia filese, eseguita fra il 1978 ed il 1979. Prima di queste
note storiche, sulla striscia di territorio che abbracciava Filo, San Biagio,
Longastrino, Anita (Humana) e parte di Sant’Alberto, esisteva appena qualche
memoria orale e poco altro. Grazie a questa ricerca vennero alla luce le
origini millenarie del villaggio di Filo e la sua lunga autonomia territoriale
mantenutasi fino alla fusione di fine Ottocento con Argenta. Ne emersero le
caratteristiche rivierasche e ravennati del luogo, nonché l’importanza
strategico - militare che determinò il passaggio di una parte del suo territorio
sotto il Ducato Estense. Di notevole interesse la concessione pontificia di
importanti Privilegi all’antico comune (1598) rimasti in vigore fino agli
sconvolgimenti del secolo XVIII, epoca in cui il Po venne spostato verso sud,
nel quadro di un deciso riassetto idrico e di una prima bonifica del
territorio. Di rilievo la riscoperta delle grandi e spinose questioni
territoriali che al tempo dell’Unità d’Italia accesero gli animi dei filesi:
l’opposizione alla perdita dell’autonomia comunale (1859-1866) e la diatriba
sulle terre a destra Po vecchio e a sinistra Po nuovo, oggi denominato Reno
(1861). (Ferrara, SATE, 1981): 94 pagine - ESAURITO
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Gente semplice, quand che int la pôrta u j éra la rameta è una raccolta di novelle, favole, aneddoti, indovinelli, giochi da cortile ed altri aspetti folcloristici del nostro passato. Sono anche ricordati divertenti personaggi ed antiche storie della nostra terra, ultimo lembo di una Romagna orgogliosa dei suoi valori e delle sue tradizioni. Storie, piccoli personaggi e cultura popolare dell'autentica campagna romagnola che il tempo, pur impietoso, non può cancellare, come non potrà mai privarsi una pianta, pur rigogliosa, delle proprie radici (Faenza, EDIT, 1994: 128 pagine – € 7,75 – Codice ISBN : 88-815-2005-2) - ESAURITO |
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I briganti della
palude. Dall'approfondimento delle fonti storiche, quel che si voleva sapere
sui briganti delle paludi romagnole.
Non soltanto le discusse imprese del suo masnadiere più famoso: Stefano Pelloni
detto il Passatore. Qui si incontra l'infame Guerrino da
Solarolo, l'imprendibile Falcone dalla pistola facile,
l'ineffabile Ravasìn. Una narrazione accattivante percorre le
storie emozionanti del famigerato Lazzarino, del ferocissimo Sordo e
infine dell'Umèt, ultimo leggendario bandito dell'Ottocento. Fra miti e
curiosità, vicende che appartengono alla memoria popolare della Romagna vengono
raccontate, ampiamente documentate e inserite nel loro contesto storico ed
ambientale. Si percorre la storia di un territorio difficile, ove quella del
brigantaggio non è che una delle tante piaghe con le quali dover fare i conti.
Dalle prime masnade medievali, si giunge alle terribili imprese delle bande
dell'Ottocento, fino alla definitiva scomparsa del flagello, a fine secolo,
quando nelle campagne già si affacciano le lotte operaie e s'ode in lontananza
il fischio di una locomotiva che annuncia la nuova era. L'opera contiene
inedite cronache tratte da giornali del tempo, atti giudiziari e documenti
d'epoca. (Ravenna, Longo Editore, 1996 : 265 pagine – € 13,00 – ESAURITO –
Codice ISBN: 88-8063-103-9) – Alcune copie sono ancora disponibili presso l’autore |
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Il cestello dei ranocchi è un allegro viaggio nel nostro passato prossimo, alla ricerca di personaggi e storie del mondo popolare di cui è da sempre generosa la campagna romagnola. In una ventina di racconti rivivono, fra realtà e fantasia, macchiette caratteristiche di un'epoca già ormai lontana: personaggi eccentrici che, con gaia spensieratezza ed arguzia contadina, testimoniano di un mondo ben diverso da quello fin troppo «competitivo» che oggi ci inquieta. Lungo l'arco temporale che va dagli inizi del secolo fino agli anni Sessanta, si alternano piacevolmente vicende avventurose, trame intriganti e paradossali, buffe scenette dalla comicità genuina e scoppiettante. E mentre ci si lascia facilmente catturare dalle suggestioni del vecchio mondo contadino, una particolare attenzione va al caro ed amato dialetto, l'antica lingua dei nostri padri, oggi scrigno prezioso che conserva tante tracce di un patrimonio folcloristico di eccezionale ricchezza. (Ravenna, Longo Editore, 1999 : 160 pagine. – € 11,88 - Codice ISBN: 88-8063-215-9) |
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Bëli armunëj . Quali e quante domande l'anima «semplice» che è in noi è costretta a porsi, se soltanto tenta improponibili raffronti fra il mondo antico e quello iper-tecnologico di oggi? I versi in vernacolo di Bëli armunëj d'una vôlta vengono a dare una loro risposta accattivante ed allegra, talvolta arguta e mordace. Il testo si compone di un Preludio ed alcune raccolte: Fata zent, A pinsëj ben, Fët d'una vôlta ed infine Ušel d'i zil d'Rumagna, una rassegna dedicata ad una settantina di varietà d'uccelli, ai nostri compagni di viaggio, amati, ammirati ed invidiati, che ci richiamano all'ambiente naturale e, allo stesso tempo, ci riportano con dolcezza ai tanti momenti e turbamenti della nostra vita. L’appendice contiene le illustrazioni di tutte le varietà d’uccelli citate nel testo, nonché una preziosa Tavola sinottica delle regole fondamentali di grafia romagnola, elaborata dall’autore, con utili esemplificazioni per chi ama leggere e scrivere il dialetto. (Faenza, Edit, 2001: 105 pag. – € 7,75 - Codice ISBN: 88-8152-078-8 - ESAURITO- )
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Filo, la nostra terra è il risultato di una lunga ricerca storico - folcloristica dedicata
alla riscoperta del nostro territorio. Esso viene visto sia nella sua
originalità che come elemento del più ampio contesto regionale e generale. E’
forse storia minore quella dell’antica Riviera di Filo, ma essa ben rappresenta
il travaglio e il destino di tante piccole comunità basso – romagnole. Ha come
motivo conduttore una forte spinta alla conquista e alla difesa della terra,
risorsa in grado di assicurare migliori condizioni di vita ad una popolazione
costretta per secoli a trafugare ciò che la natura le ha dato: il sale e le
anguille. Il territorio, che in età medievale è una striscia rivierasca lungo
il Po di Primaro, una preziosa cerniera fra il ravennate ed il ferrarese fra
ampi bacini di acque salate e salmastre, si trasforma, a partire dal XVIII
secolo, in una estesa campagna coltivabile, per effetto di una grandiosa opera
di sistemazione idraulica e di prosciugamento delle paludi. Proprio in queste
campagne bonificate, si lotterà duramente per il riscatto delle classi più
povere e verrà intensamente vissuto l’acuirsi dei conflitti sociali e
l’avanzare inarrestabile delle lotte per la libertà dell’età moderna e
contemporanea. E’ una storia di cui riappropriarsi, particolarmente emotiva se
ripercorsa sul territorio, a contatto con ogni piccola traccia di un passato
che vive ancora in noi, nel nostro modo di essere. Il quadro storico -
folcloristico, è corredato da una corposa parte finale dedicata al mondo
popolare, agli usi, costumi e tradizioni che accomunano queste genti a tutto
l’entroterra basso-romagnolo. Il testo è arricchito da 256 illustrazioni. (Faenza,
Edit, 2004: 400 pag. – 256 illustrazioni - € 20 - Codice ISBN: 88-8152-118-0). Alcune copie sono ancora disponibili presso l’autore |
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Sotto l’ombra di un bel fior è la storia di sei partigiani filesi, partiti nella primavera del 1944 dai campi della bassa pianura e saliti sui monti dell’Appennino Tosco - Romagnolo a combattere tedeschi e fascisti. Tre di essi non tornarono più. E’ questa perciò anche la storia di una formazione partigiana, la 36° Brigata Garibaldi «A. Bianconcini», dei suoi importanti fatti d’arme, rivissuti attraverso la voce dei nostri protagonisti, e che culminarono, nell’ottobre 1944, nella sanguinosa battaglia di Purocielo. Sullo sfondo, la storia emblematica di un piccolo paese della «bassa», di un «filo rosso» che ha ispirato per anni le sue lotte per la giustizia sociale, di una fede e coraggio che comportò purtroppo tremende persecuzioni, fino all’estremo sacrificio in nome della Libertà. Nella memoria dei contemporanei, assieme agli altri uomini e donne che ci richiamano ai valori della Resistenza, un posto speciale va perciò riservato a queste tre giovani vite cadute sessant’anni fa tra i monti dell’Appennino e ora sotto l’ombra d’un bel fior, un fiore che oggi rappresenta ancora un ideale di speranza e di amore per i valori fondanti della nostra democrazia. (Faenza, Edit, 2005: 78 pag. – € 7 - Codice ISBN: 88-8152-129-6 - ESAURITO).
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La valle che non c’è più è un viaggio fra passato e presente all’interno di noi stessi. E’
così che si potrebbero definire questi nuovi racconti ambientati nella campagna
romagnola di un tempo che fu. I temi, il territorio ed i personaggi di Gente semplice e del Cestello dei
ranocchi sono infatti ancora lo spunto per nuove meditazioni e qualche
divertito amarcord dedicato ad uno stile di vita ed un mondo «antico» travolti
forse troppo in fretta dal frenetico avanzare del «progresso». Sono tipi, quelli raccontati in queste pagine, dalla simpatia immediata;
allegri ed a volte ingenui protagonisti di un piccolo mondo, chiamati a
rappresentare un’epoca e un modo di vivere da tempo superato, spazzato via da
una modernità impietosa. Anche nell’era della robotica e dell’informatica, della pubblicità e dei
consumi sfrenati, queste figure ci regalano un sorriso, e forse ci strizzano
l’occhio per spingerci a guardare dentro di noi, nel nostro intimo essere, alla
ricerca dell’antico candore e dei tanti sogni perduti. Correda queste storie un’appendice di grande interesse, frutto di accurate
ricerche. Gli approfondimenti sono dedicati ai giochi con le carte romagnole,
alle trappole del mondo antico ed ai vecchi soprannomi di famiglia: piccole
eppur preziose perle del nostro patrimonio culturale. Particolare prestigio viene dato all’opera da alcuni splendidi acquerelli
realizzati, per l’occasione, dalla mano ispirata di Angela Corelli. (Faenza,
Edit, 2006: 174 pag., 10 tavole fuori testo – € 15 - Codice ISBN:
88-8152-148-2).
Alcune copie sono ancora disponibili presso
l’autore
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La vita di Guerriero e l’Elvira pare un romanzo, o un film
neo-realista eppure è storia, storia vera, di italiani, di romagnoli. E’ quella
dei genitori e della famiglia dell’autore che ha voluto narrarla a futura
memoria, ricostruendo ogni vicenda con testimonianze, racconti di famiglia,
tantissime fotografie e documenti, molti dei quali inediti. E’ la «vita difficile» di due giovani di indole aperta e generosa che hanno
il solo torto di aspirare ad un mondo più libero e più giusto in pieno
Ventennio Fascista. La gioia della loro balda gioventù viene contrastata da
avversità, ingiustizie e persecuzioni che poi sfociano nel dramma: una tragedia
che, nel contesto della lotta Partigiana, colpirà il più sacro degli affetti. E’ il piccolo, ma coraggioso mondo di famiglia, costretto a fare i conti
con la repressione del Regime, con la Guerra d’Africa, con la Seconda Guerra
Mondiale e l’Occupazione Nazi-Fascista, con la necessità di battersi per la
riconquista della Libertà e della Democrazia. Tutto questo, in un territorio contraddistinto da lotte secolari e da forti
rivendicazioni sociali, destinato a subire grandi lutti e distruzioni nella
cruenta battaglia che segnerà, di fatto, in Italia, la fine dell’ultimo
conflitto. Toccherà alla generazione di Guerriero ed Elvira, l’opera di ricostruzione
morale e materiale, ed il compito di risollevare il loro mondo operaio e
contadino dalle macerie e dalla desolazione. Scene familiari, a tratti di serena gaiezza (compongono il testo alcuni
«medaglioni» di piacevole aneddotica), si alternano a vicissitudini
emblematiche di un periodo che non va mai dimenticato. E’, in definitiva, una storia, nella storia. (Faenza, Edit, 2018: 144 pag. - € 15 - Codice ISBN: 88-8152-265-1- ESAURITO).
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Letture filesi , è un inedito su carta, una raccolta di scritti dedicati a Filo ed
al suo territorio. La raccolta risale all’incirca al 1995, aggiornata ed
integrata nel 2002 quando ne venne realizzata una Edizione su CD ROM. E’ una
scelta di opere, brevemente presentate, di autori filesi di ogni tempo nonché
di scrittori (piccoli e grandi) che hanno reso onore a Filo ed alla sua gente,
con brani di assoluto valore storico e letterario. Dario Fo, Franco Sacchetti,
Ludovico Ariosto, Renata Viganò, Antonio Meluschi sono i nomi altisonanti che
compaiono in questa antologia paesana che dà spazio anche opere meno
conosciute, fino a formare un «insieme» di notevole suggestione. La raccolta è
composta di due Parti (Frammenti di Storia del Novecento e Rassegna di Graffiti
Paesani, la prima delle quali suddivisa in tre Sezioni. Consta di complessive 130
pagine che prossimamente verranno revisionate e trasferite in alcuni Quaderni tematici dell’Iròla e resi così disponibili agli interessati.
Due capitoli delle «Letture Filesi» hanno contribuito (1995) alla
realizzazione del volume:
L’infermiera e il comandante senza stellette (1995) dedicato da A. Leoni e M. Bonicalzi alle figure di Antonio Meluschi e Renata Viganò, noti celebrati scrittori. Il primo già comandante partigiano a Filo e la seconda, autrice de l’Agnese va a morire, sua compagna nella vita e nella Resistenza, vissuta in gran parte a Filo. (Sesto S. Giovanni, Il Papiro, 1995: 120 pag. - € 7,75 ) |
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Possono insegnarci ancora qualcosa, nel nuovo millennio, le lotte e le
sofferenze di un «paese rosso», bastonato e perseguitato dal fascismo, poi
preso di mira e martoriato dagli orrori della guerra e dall’odio politico?
Possono esserci d’aiuto alcune cronache d’epoca, parrocchiali e non solo, per
spiegare una storia nazionale che si vorrebbe dimenticare, eppure così
intrecciata alle vicende di casa nostra? È quanto ci si chiede scorrendo
queste pagine, calandosi in grandi battaglie e aspirazioni sociali, in
emozionanti vicende umane, in una «Resistenza» estrema davanti a rancori e
mostruosità ideologiche che, ancora oggi, non intendono abbassare la testa. (Longastrino,
CDS Edizioni, 2025: 182 pag. - € 12 - 140 illustrazioni)
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4 commenti:
Grazie per avermi dato l'opportunità di conoscere il Sig. Vandini e di poter acquistare un libro introvabile.
Grazie al sig. Vandini per tutto quello che riesce a fare per dare a tutti noi che ne abbiamo desiderio e bisogno ad un mondo che puo continuare a vivere finché noi lo vogliamo; attraverso i suoi ricordi e le sue parole ci fa tornare in quei luoghi e ci consente di renderli, ogni volta, vicini a noi e vivi
Grazie!
come faccio a comprare una di quelle opere?
Come posso acquistare i vostri libri?
alessandracalatroni64@gmail.com
Grazie
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