giovedì 31 ottobre 2013

Mirabilie dalla Sardegna...



Il campionato di Bologna e Inter
Nelle vignette di Romano Saccani Vezzani

Saranno state le insolite maglie color piselli Findus, sarà stata la ritrovata propensione al recupero palla e agli inserimenti negli spazi da parte di difensori e centrocampisti, sarà stato il magnifico gol di controbalzo (con palla d’incontro spedita all’incrocio dei pali) di un gregario come Garics, ma davanti al televisore la domanda è sorta subito spontanea: ma è proprio il Bologna quello lì? Una squadra con una grinta e una pericolosità del genere, nei nostri scenari, non si era proprio vista fin qui.
Tutto quel che agli impacciati atleti petroniani non riusciva nelle giornate precedenti, è apparso all’improvviso nelle corde degli assatanati giocatori giunti come corsari in terra sarda per l’annuale scontro fra rossoblu. Il contrasto è apparso talmente forte che m’è venuto da sentenziare, a mo’ di arguto vecchietto d’altri tempi, con una frase dialettale tipica della mia terra: stasìra u s véd i chèñ a magnê la zóca… (stasera si vedono persino i cani mangiare la zucca…).
Si diceva qui, giustappunto pochi giorni fa, che Pioli forse la strada per combattere l’aveva trovata: spada, corsa e sudore. Ieri sera s’è visto come quella strada possa riportare il Bologna in carreggiata e a giocarsi finalmente il suo campionato alla stregua di altre consimili realtà minori. Nella retrovie c’è un gran livellamento nella mediocrità, lo scarto tecnico fra una formazione e l’altra è minimo, perciò saggezza, coscienza dei propri limiti, volontà ed accortezza tattica possono ancora permettere al Bologna di giocarsi fino in fondo le sue carte.
Incoraggia la compattezza di squadra che ha permesso di fronteggiare assenze e infortuni, ma anche il miglioramento di Perez, la ritrovata saldezza difensiva, l’ordine e l’equilibrio tattico che stanno ridando fiducia e leadership al tecnico; adesso, però, per carità, non si torni a svolazzare ed a pensare alle «asticelle».
Sull’altro pianeta, il derby fra squadre in maglia nerazzurra, giocato nell’ostica tana dell’Atalanta, finisce in un equo pareggio. L’Inter è comunque sulla buona strada, sempre che l’ambiente non si aspetti di potersi inserire già quest’anno nella lotta per le posizioni Champion’s. Roma, Juventus, Napoli e Fiorentina sembrano di altra categoria, nonostante il campionato, in testa come in coda, sia ancora lungo... (Il filese)


Cagliari - Bologna  0 - 3



Atalanta - Inter  1 – 1




lunedì 28 ottobre 2013

Si torna a vincere...



Il campionato di Bologna e Inter
Nelle vignette di Romano Saccani Vezzani

Clamoroso al Dall’Ara! Il Bologna è riuscito a vincere una partita mantenendo addirittura lo zero nei gol subiti. Tre punti d’oro e non ci importa un fico secco del gioco apparso indecente. Ha avuto le sue buone occasioni il vecchio Balanzone, ha meritato di vincere, ed ora ha lasciato il fanalino di coda a qualcun altro. Non basta, sia chiaro, un pannicello caldo a risolvere i guai provocati dai pochi quattrini e da una dirigenza inetta, ma forse la strada per combattere fino alla fine Pioli l’ha trovata: spada, corsa e sudore: altro che fioretto, arzigogoli e velleità fuori portata... Salvare la pelle quest’anno, per i rossoblù, sarebbe già un successo da annali del calcio.
Capita l’antifona, adesso però urge recuperare il miglior Perez in un centrocampo di gente che corre (chi corre…) un po’ a vanvera e non sa né interdire, né costruire. Più di due giocatori offensivi questo Bologna non si può permettere. Zanzi, uomo dalle mille cariche, ne ha presi o tenuti un tot: Diamanti, Kone, Yaisien, Alibec, Bianchi, Aquafresh, Moscardelli, Cristoeccetera, Gimenez, Cristaldo, ben dieci, tutti mediocri, quando più di due alla volta ora non ce li si può permettere. In compenso abbiamo in rosa 5 modestissimi centrocampisti (fra i quali tre famosi Speedy Gonzales come il vecchio Perez, Pazienza e Krhin) e di questi bisognerà assolutamente farne giocare tre. Roba da dimissioni per qualsiasi Direttore Sportivo, oppure da meritata gogna calcistica.
Sull’altro pianeta, distante ovviamente qualche anno-luce, anche l’Inter torna alla vittoria. Luci a San Siro, perciò, dove i nerazzurri rifilano nell’anticipo quattro gol ad un Verona niente male, grazie soprattutto a Palacio, cobra in gran spolvero. E’ un’Inter che se sta sul pezzo, pur con alti e bassi, quest’anno può navigare di rincalzo alle posizioni di testa, preparandosi ad un ulteriore salto di qualità l’anno prossimo. Questo sempre che la nuova proprietà sia davvero piena di quattrini e abbia anche voglia di spenderli. (Il filese)


Bologna – Livorno 1 - 0




Inter - Verona  4 – 2




Sagra degli Antichi Sapori 2013



Una Nuova Edizione della sagra autunnale filese


Durante il week-end nella prossima settimana, ossia

Sabato 9, Domenica 10 e Lunedì 11 Novembre 2013

si terrà a Filo, nella Sala di Villa Vittoria, una nuova edizione della Sagra degli Antichi Sapori, il cui dettagliato programma di cui riporto le immagini del pieghevole diffuso in questi giorni:

 

 
 Chi non vorrà perdersi l’occasione per gustare ancora una volta le grandi specialità della nostra cucina farà bene ad annotarsi queste date. Fra gli spettacoli va sottolineato quello Dialettale del Lunedì sera che vedrà la prestigiosa presenza de’ “La Compagine” coi suoi ben noti Autori ed Attori.
Siamo certi che parecchi amici di questo blog non vorranno mancare l’appuntamento a Filo.
Fate buona pubblicità.



Gruppo Teatrale La Compagine

Fondato e diretto da GIUSEPPE PARMIANI, il Gruppo Teatrale LA COMPAGINE nasce a San Lorenzo di Lugo nel 1973.
Compagnia giovane, composta ( allora! ) esclusivamente da giovani, LA COMPAGINE si distingue ben presto per alcune scelte coraggiose miranti ad ampliare i limiti di un teatro in dialetto accusato di fossilizzarsi in schemi oramai logori e ripetitivi.
Dal 1987 il Gruppo si affida completamente alla fantasia drammaturgica di PAOLO PARMIANI, portando in scena esclusivamente opere create " su misura " dalla penna del commediografo sanlorenzese, già attore della Compagnia.
Continua così quell' avventura in cerca di strade nuove ed originali, anche se talvolta controcorrente, che conducono tuttavia LA COMPAGINE a brillanti affermazioni e confortanti consensi di critica e pubblico.
Dall' Albo d' Oro citiamo:
  • il Primo Premio al Teatroinsieme di Faenza negli anni 1991, 1993, 1995, 1997;
  • il Primo Premio Applauditissima di Cesena nel 1995;
  • il Primo Premio E nòstar Teàtar di Lugo nel 1997;
  • il Premio Caprara a Paolo Parmiani per La nòt che Garibaldi e vulè ins la lôna nel 1997
  • il Primo Premio Concorso Perletti di Bubano e  Strocchi  di S. Pietro in Vincoli nel 1998
  • Premio al Miglior Testo – Bubano 2000
  • Premio per il miglior Attore Protagonista a GIANNI PARMIANI – Faenza 2002.
  • Premio “Lilia Flamigni” 2010 a Paolo e Gianni Parmiani.
  • Compagnia vincitrice del Premio Fitalia 2010 con lo spettacolo “La nöt che Garibaldi e vulè ins la lôna” di Paolo Parmiani.
  • In qualità di vincitrice del Premio Fitalia 2010, la compagnia partecipa di diritto al XV Festival Internazionale del Teatro Amatoriale di VITERBO.
  • Premio Città di Viterbo 2010 come “miglior attore caratterista” a Bruno Nichele per l'interpretazione del bidello Berto Natali nello spettacolo “La nöt che Garibaldi e vulè ins la lôna” di Paolo Parmiani.

martedì 22 ottobre 2013

Toccato il fondo...



Il campionato di Bologna e Inter
Nelle vignette di Romano Saccani Vezzani

I toni e le considerazioni pessimistiche sulla stagione rossoblù riportati del mio ultimo commento alla giornata calcistica hanno trovato, ahimè, conferma in casa dell’ex ultima in classifica. Ex perché il nuovo fanalino di coda oggi è il vecchio Bologna. Che tristezza! Una sconfitta che stavolta ha dell’incredibile e che segna anche un grado di scalogna che forse andrebbe brevettato. Pioli compie finalmente la rivoluzione tattica, il Bologna domina una partita maledetta che però perde dopo due «infortuni» difensivi e tanti gol sbagliati. Il tutto sotto crescenti intemperie che sembrano mandate da Giove Pluvio in persona per trascinare all’ultimo gradino i resti di quel che un’ottantina di anni fa era lo squadrone che faceva tremare il mondo.
Deve essersi arrabbiato di brutto anche lui Giove Pluvio nel vedere il glorioso Bologna così malridotto: se deve andare giù che ci vada a piombo, alla svelta e senza soffrire troppo, sotto cascate di acqua e di gol.
Vero è che c’è anche chi non si vergogna (vero Zanzi, vero Guaraldi?) di aver portato il Bologna a questi livelli con una incompetenza da matita rossa (monte stipendi da prime 10 e ultimi in classifica…), ma forse, oltre alle casse vuote, c’è anche un po’ di vergogna nel non sentirsi la forza di cambiare un allenatore che non vince una partita da marzo e che, nell’attuale stagione, ha perso 5 partite su 8 subendo il pareggio in rimonta nelle altre tre. Pioli è comunque il meno colpevole della triade e la speranza è che stavolta abbia imbroccato il modulo più appropriato per far giocare da “asini” giocatori fin qui creduti dei “cavalli”.
Sull’altro pianeta, anche l’Inter comincia male in casa del Toro in una partita subito compromessa da uno dei tanti rigori all’italiana che poi addirittura, per una regola assurda, determinano l’espulsione del portiere. Basta leggere il numero dei rigori complessivamente accordati per capire come nel calcio l’Italia sia ormai diventata un paese di furbi simulatori, di arbitri esibizionisti e di moviolisti plaudenti. Ridotta in dieci ad inizio partita l’Inter rimonta per due volte, va persino in vantaggio con l’ingresso di Belfodil e viene poi raggiunta nel finale. Luci ed ombre, ma risultato accettabile date le condizioni di svantaggio. (Il filese)


Sassuolo - Bologna  2 - 1





Torino - Inter  3 – 3