Il
campionato di Bologna e Inter
Nelle
vignette di Romano Saccani Vezzani
Rientrata
momentaneamente la crisi politica della zattera italiana, le cui peripezie vengono
ben riassunte dal nostro Romano, Bologna ed Inter, nonostante il turno casalingo,
incassano goal a valanga. E’ una pioggia incessante di palloni che s’infilano
nel sacco. Ma fra le due sonore debacle vanno fatti dei distinguo.
L’Inter
nell’anticipo viene uccellata dai micidiali contropiedi romanisti giocando comunque
una partita orgogliosa e dignitosa. Va tenuto conto che, in questo inizio di
campionato ai romanisti fa l’uovo anche il gallo. A Totti & C., giocata
dopo giocata, riesce praticamente tutto in onore della loro rivoluzione
copernicana. Abbandonate le romanticherie zemaniane, ora seguono con profitto
il credo del nuovo allenatore francese, di cognome spagnolo, ma calcisticamente
italianissimo: squadra corta, linea Maginot sulla ¾ difensiva e contropiedi
micidiali affidati al trio acrobatico Totti-Florenzi-Gervinho. Ora son dolori
per tutti. Di questo passo Roma, che è da sempre nelle grazie degli arbitri,
può sognare ad occhi aperti.
L’Inter da parte sua, evitata la cinquina al
passivo grazie a due grandi parate di Handanovic, non è uscita affatto umiliata
dall’incontro. Si rifarà presto.
Ben diversa l’ennesima
grandinata di gol beccata dal Bologna ad opera, stavolta, della neopromossa
Verona in una partita da tregenda, o meglio: da fiera degli orrori e degli errori.
Si perdoni l’autocitazione, ma si scriveva qui appena una settimana fa: «Urge
passare a tre centrali dietro, rivedere alcune scelte tecniche, recuperare al
meglio Perez e Sorensen e togliere Antonsson da una direzione della difesa che
non è nella sue corde. A metà campo occorre puntare su elementi che corrano
svelti e recuperino palla, accorciare la squadra infittendo gli spazi, sopperire
insomma con la quantità ad una qualità che purtroppo manca in questa rosa;
andranno scelti quei laterali che meglio garantiscono copertura (Cech meglio
di Morleo) e anche tolta necessariamente una
delle mezze punte, frecce immaginarie di un arco senza corda».
Erano e
rimangono semplici osservazioni di chi ama da sempre il rossoblu. Purtroppo
Pioli, in un delirio di scelte sbagliate figlie dell’amor proprio e di una
sopravvalutazione dell’organico, impiega ancora male una rosa già povera,
sempre più sfiduciata e demoralizzata. Un portiere da divanetto dello
psicologo, una difesa coi due giganti nordici fuori forma al centro e ai lati
due poveri cristi. Un centro campo dove l’unico incontrista è un Perez che vaga
ovunque, col dinamico Laxalt lasciato incredibilmente fuori per un tempo, un
Kone chiaramente fuori ruolo, mentre in avanti con un Diamanti vivo solo nei
calci piazzati, il solo Cristaldo sembra sbattersi a perdifiato, in assenza di trame
di gioco e palloni decenti da giocare. E’ un disastro in cui sono coinvolti
tutti: una società inadeguata, un tecnico irriconoscibile, giocatori in
confusione. Il baratro della serie B si sta spalancando poco a poco davanti ai
rossoblu in crisi di risultati da mesi.
In attesa di
ritrovare il senno forse andato sulla luna assieme a quello di Orlando, basterebbe
alla fine della fiera trovarne tre peggiori: al momento ci vorrebbe molto
ottimismo per indicarne così tante… (Il
filese)
Ripescaggio…
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Bologna - Verona 1 – 4
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Inter Roma
0 – 3
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