Il campionato di Bologna ed Inter
Visti dal Filese e da Romano
Saccani Vezzani
D’accordo. Quando c’è da
resuscitare qualcuno il Bologna si presta sempre volentieri, ma ieri abbiamo
esagerato. La Lazio veniva da un periodo nero e il Bologna aveva appena
raggiunto quota 40, ma c’è pur sempre modo e modo di perdere. Così non vale.
Questo è uno di quei casi in cui anche nel calcio ci vorrebbe il no contest, il knock out, il getto della spugna come nel pugilato...
Al secondo gol preso ad inizio
partita e in pochi minuti, m’è venuto da esclamare: «Stavôlta i s’in fa una cròla[1]...» Vale a dire: ce ne fanno tanti,
quanti pulcini stavano sotto la gabbia di vimini a forma circolare che si
teneva dietro casa. Al terzo mi son detto: « Am cuntitareb ad ciapên quàtar...» Alla fine si è contenuta la
sconfitta in un «sei-a-zero-e-ringraziare»: la tempesta sul povero ragazzino
che difendeva la porta si è potuta arrestare alla precoce uscita di Candreva e
soprattutto a quella dell’implacabile Klose. Se quello rimaneva in campo faceva
crollare ogni record...
Roba da ricordare fra le
delusioni più cocenti nella storia di un club. Chi ne è stato protagonista,
giocatori, allenatore, società se lo tengano bene in mente nei secoli dei
secoli, ovvero per tutto il tempo in cui questa umiliazione resterà nel cuore
dei tifosi. Altro non si può dire.
Sconfitta assai più digeribile
invece in casa nerazzurra. Lì una squadra senza attaccanti di ruolo è riuscita
ad impensierire in qualche modo un Napoli motivatissimo, guidato da un Cavani
in gran spolvero. La partita vera, ravvivata da un paio di rigori all’italiana,
di quelli di cui presto chiederemo all’Europa il marchio d.o.c., è finita
soltanto al terzo gol azzurro nel finale.
Mercoledì i napoletani
scenderanno al Dall’Ara. Faremmo volentieri a meno del secondo set...(Il filese)
Lazio - Bologna 6 - 0
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Napoli - Inter 3 -1
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[1] Cròla: gabbia di vimini a forma di cupola con apertura circolare in
alto utilizzata per polli o piccoli animali da cortile (Ercolani)
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