lunedì 14 gennaio 2008

LA PARODIA DEI NASI DISTINTI - II


Col naso dell’Irie e la Domenica

la Natura non fu del tutto prodiga

ma con la loro bellezza e leggiadria

sapranno fare onore alla Compagnia.


Francesco, un sì bel naso a voi presenterà

che tanto onore e gloria si guadagnerà.

Entra poi Sacrato in scena, l’oriundo veneziano

mostra di sé vuol fare e del naso suo sovrano.




Col naso dell’Irie e la Domenica ...Le due bellezze chiamate in causa da Martin erano: Irie Barabani (1912-1997) moglie di Guasoni Olao, e’ Canzulêr, e Domenica Mercatelli (1905-1988) detta Minghina, moglie di Banzi Domenico, per tutti Pezöli. Evidentemente, le due donne, sulla trentina a quell’epoca, pur non disponendo di un naso «delicatissimo», erano ritenute in grado di risollevare, almeno in parte, le sorti «estetiche» della compagnia. Martin ci vuole introdurre con garbato crescendo e con qualche tocco di eleganza, l’intera scena e farci gustare, poco a poco, tutta la comicità e simpatia dei suoi personaggi.


Francesco un sì bel naso ... Si tratta di Francesco Veduti (1907-1980), papà di Bruno (Scurza). Comincia ad aleggiare la bonaria ed amichevole ironia di Martin che qui vuole certamente rimarcare il carattere mite e schivo del personaggio, in chiara antitesi con quello ben più prorompente che lo seguirà.



Entra Sacrato in scena ... Chi entra in scena prepotentemente è Sacrato Sante (1871-1944), uomo, all’epoca in cui fu scritta la “parodia”, a cavallo della sessantina, nonno di Mario Sacrato, nonché dei fratelli Osvaldo (Biedla) e Stenio. La fotografia che ce lo ricorda non è molto nitida, ma Sacrato, che proveniva da Ciniselli di Rovigo, doveva essere uomo piuttosto distinto nonché solenne di modi. Soprattutto pareva dotato, al di sopra di un balcone di curatissimi baffoni spessi e spioventi, di un naso di stampo signorile e di dimensioni altrettanto rispettabili.


Nelle foto, nell’ordine: Irie Barabani, Domenica Mercatelli (Minghina), Francesco Veduti, Sante Sacrato

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