Il
campionato di Bologna e Inter
Commento
del «filese» e vignette di Romano Saccani Vezzani
E’ proprio il
caso di dirla alla Brancaleone da Norcia: Deus
vult!, il Dio (del calcio) lo vuole.
Il Bologna,
nella settimana della malaugurata cessione del suo campione e toscanaccio,
abbranca una vittoria in casa del Toro, una delle squadre più lanciate del
momento, grazie ad una volitiva, accorta e fortunata prestazione. Del resto
l’Arrigo nazionale (visto in gran forma pochi giorni fa, a Fusignano, in mezzo
alla sua gente, in una gaia serata di beneficienza) ha sempre detto che nel
calcio u j vô dl’Öc’, dla Pazẽzia (non
si riferiva proprio al Pazienza che abbiamo in rosa…) e de’ Gran Bùš de’ Cùl. Ieri, all’ora di pranzo, si è molto abbondato nelle dosi soprattutto del terzo
ingrediente. Come spiegarla altrimenti?
Forse la
partenza del giocatore cosiddetto “trainante” del carro rossoblù può avere favorito
un bagno di umilté (per dirla sempre
alla Sacchi), può avere spronato tutto l’ambiente allo spirito di sacrificio,
unica via a disposizione sotto un Monarca dalle molte magagne, per spingere
il mezzo su cui si viaggia fuori dal pantano. Ballardini, nostro conterraneo come
Arrigo, deve aver comandato: Tabëc, o
dent o ganasa… così almeno assicurava stamattina all’osteria il nostro
supertifoso Tinëla. Fatto sta che tre
puntoni a Torino, con la concorrenza che non raccoglie quasi nulla, appaiono
davvero una benedizione. Deus vult,
appunto.
Arriva poi par fêla ciumpida, come direbbe mia
madre, anche la vittoria dei nerazzurri. Il raro fenomeno atmosferico si
verifica in casa, a San Siro, contro un combattivo Sassuolo, concorrente del
Bologna. Ormai gli attaccanti interisti quando giungono sotto porta sembra
guardino altrove, che cerchino in fretta il cartello “Toilette” che deve pur esserci
da qualche parte. Persino l’ex cobra malefico Nagaina-Palacio non morde più. Ci
pensa, per fortuna dell’Inter e del Bologna, il vecchio Samuel, un centrale
difensivo che va per la cinquantina, con una incornata dall’alto dei cieli in
grado di sfondare anche la porta dall’omino stampato sopra. Chissà a cosa
pensava in quei momenti lo stralunato Mazzarri, così alacremente impegnato nelle
discussioni con chi ne sa meno di lui. Magari stava in segreto pensando che, forse,
al posto di questo Milito, sgonfio come una bicicletta forata, un bel Samuel Zentratàc… (Il filese)
Torino - Bologna: 1 - 2
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Inter - Sassuolo : 1 - 0
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