Il campionato di Inter e Bologna
nelle vignette di Romano Saccani
Vezzani
Bologna
– Roma 3-3
Inter
- Torino 2 - 2
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Girandola di gol a Bologna e
Milano ieri. E due pareggi che però credo vadano letti assai diversamente.
Pioli cerca di fronteggiare al
meglio il calcio zemaniano attaccando una Roma che nei primi tempi
solitamente ti schiaccia e ti fa vedere i sorci verdi. Tutto sommato i sorci
rimangono grigi, ma la Roma segna lo stesso un paio di gol grazie alle sviste
di una difesa rossoblu quanto mai distratta e anche piuttosto sfortunata, se
si considera che, fuori dal Dall’Ara, la Roma per fare un gol deve prima
sbagliarne almeno tre...
La vena degli attaccanti del
Bologna, però, è decisamente buona e i giallorossi, dietro, paiono quasi rossoblu...
La Roma comunque, una volta in svantaggio, può sempre contare su di un
arbitro che la coccola negli scontri di centrocampo con cartellini e
punizioni ad hoc che fermano il contropiede rossoblu e danno le giuste
occasioni a Totti per far impappinare, prima o poi, un centro-difesa da
lettino dello psicanalista. E’ pareggio alla fine, nonostante i pali
romanisti negli ultimi minuti vibrino come tamburi. Tutto sommato è proprio
il Bologna a recriminare di più...
Altra musica a San Siro, dove il
Toro ha furia, gamba e gioco, mentre l’Inter, al solito, rumina calcio e
spera in quel contropiede micidiale che sta evidentemente nel suo DNA e che riesce
ad esaltare i suoi diabolici cobra Guarin (detto Nag...) e Palacio (detto Nagaina...).
Una volta in vantaggio, quindi,
ci si aspetta la solita Inter maramalda e invece, macché, subisce un sacrosanto
pareggio e poi evita con fatica una cocente e rovinosa sconfitta casalinga
che, per povertà di gioco e di classe sui lati e a centrocampo, ci poteva anche
stare.
Al posto di Moratti e Stramaccioni
mi farei poche illusioni circa la corsa al terzo posto, a meno che non siano in arrivo campioni tali da rianimare concretamente
una squadra incerottata dalla testa ai piedi, striminzita all’osso e senza
neppure grandi talenti in incubazione.
Quanto allo squattrinato
Bologna di Pioli, avuto in dote dal duo della panzana Zanzi-Guaraldi, come
suggerisce la vignetta di Romano, forse gioca anche troppo bene per essere una
squadra la cui ambizione è quella di navigare fino alla fine fra la melma
delle acque palustri. Per venirne fuori, dovrà, credo, soprattutto spingere,
e forte, sul paradello senza guardare tanto per il sottile.
Ecco, magari, se si potesse - e
lo dico da incallito amante del bel gioco -, sarebbe il caso di invertire le
parti, ossia: all’Inter il gioco del Bologna e viceversa: qualcosa mi dice
che, per le due decadute, sarebbe più facile arrivare all’obiettivo...
(Il filese)
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