«Mappe, toponomastica e segnaletica del Filese, 7° puntata, sezione 5 del territorio»
di Agide Vandini
La Garusola
Immagine dal satellite. La linea rossa indica il confine ferrarese-ravennate
La Garusola Le strade e le località Cliccare sulle immagini per vederle ingrandite | Eccoci alla quinta delle otto tappe di percorso (ed al settimo dei dieci articoli complessivi previsti) attraverso le quali si vogliono fornire mappe corrette ed aggiornate del territorio. E’ dedicata stavolta alla «Garusola», un piccolo ma antico borgo, piuttosto distante dall’abitato centrale di Filo, sorto intorno alla tenuta che appartenne ai Calcagnini. Anche qui la linea rossa rappresenta, alla linea di Po Vecchio, il confine fra il territorio argentano-ferrarese e quello alfonsinese-ravennate. Mentre però il primo territorio fa storicamente parte della terra di Filo, il secondo, ad est della Via Trotta, appartiene alla frazione di Longastrino di Ravenna. Dall’immagine satellitare (prima mappa a fianco) si può ben percepire come questa porzione di territorio sia costituita in massima parte dai vigneti che fanno capo all’importante centro agricolo cooperativo ingranditosi intorno alla casa colonica della Garusola. La seconda mappa invece, mette in evidenza, come per le altre sezioni, le denominazioni correnti delle vie e dei cardini geografici di maggiore importanza storica del territorio, previa eliminazione, di ogni strada soppressa o adibita ad uso privato esclusivo. Si dà ora conto delle
Imprecisioni riscontrate sulle mappe estratte da Internet:
Errori, carenze (o mancati aggiornamenti) :
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Denominazioni e strade soppresse, adibite ad esclusivo uso privato, o comunque impraticabili:
- Cortili privati e diverse strade di campagna.
Riguardo a questa sezione di territorio, si riportano ora alcuni brevi e sintetici
Cenni sulla Toponomastica
(per approfondimenti e per le fonti non espressamente citate, si veda in A.Vandini, Filo la nostra terra, Faenza, Edit, 2004, parte II)
Nomi di Località e di cardini geografici locali:
Garusola. Si tratta di toponimo antichissimo, citato anche da G.B.Aleotti nella sua «Difesa» dell’anno 1600, sulla cui origine e significato possono farsi molteplici ipotesi. La prima lo farebbe risalire a garrulum solum, ossia terreno garrulo e canterino con riferimento alla sua avifauna. La seconda invece lo attribuirebbe nientemeno che al garum, antica e preziosa salsa di pesci marinati, fin dai tempi di Seneca, il cui occorrente (anguille, erbe aromatiche e sale) abbondò nel luogo e sue adiacenze. Una terza, e forse più probabile ipotesi a cui viene da pensare, è un etimo derivante dal mediterraneo gaura declinato forse in gaurum, ossia gora[1], stagno, palude, termine ripreso anche altrove (Goro). Il termine associato a solum, suolo, potrebbe così indicare in gaurum solum il terreno particolarmente paludoso antistante le valli. La citazione più antica della località potrebbe riportarci all’anno 962 d.c., ad un diploma di Ottone I, ove si fa cenno ad un «campo de’ Gauruni» a poca distanza da «Silicata», villaggio che si posiziona nei dintorni di Filo, in direzione di Case Selvatiche.
Vie e Strade (in ordine alfabetico):
Maria Margotti. Si veda quanto già detto nella sezione 3 (Borgo Maggiore).
Aleotta. Si veda quanto già detto nella sezione 4 (Borgo Molino).
Trotta. Si veda quanto già detto nella sezione 4 (Borgo Molino).
Garusola. La strada prende il nome dalla vicina località. Sul significato del termine si è detto più sopra.
Rampi. Si tratta di denominazione derivata da quella degli antichi proprietari del fondo omonimo, fondo molto esteso e che giungeva fino all’argine di Po vecchio, ancora oggi chiamato in dialetto: la Rempia.
Argine Circondario Pioppa. Si veda alla successiva sezione 7 (Sant’Anna).
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(continua – 7 / 10)
Articoli precedenti sul tema (v.Archivio Blog): 1°. 2008, 1 marzo, «Quanti errori ed insufficienze…»; 2°. 2008, 7 maggio, «Per una migliore segnaletica e cartografia del territorio»; 3°. 2008, 3 luglio, «Rossetta, Case Selvatiche e Vallone»; 4°, 25 agosto, «Il Borgo Ravegnano», 5°. 2008, 10 ottobre, «Il Borgo Maggiore»; 6°. 2008, 10 novembre, «Il Borgo Molino».
[1] Lo Zingarelli dà questa etimologia di «Gora» che pur indica come «discussa». Altri testi accennano ad una origine nordeuropea, ai termini tedeschi wuori, wuer, wehr e simili (donde Guora e Gora), voci antiche, forse importate dai Longobardi, che avrebbero comunque avuto analogo significato, ossia: «canali di acqua derivata da fiumi e raccolta in fossi al servizio di mulini ecc., anche allo scopo di irrigare».
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