domenica 30 marzo 2008

E’ mi Signór…

Poesia di Angelo Minguzzi


Angelo d’Zizaron d’Masira, dopo la bella poesia dedicata al Natale qui pubblicata, in occasione della Pasqua ci manda questa bella composizione e tiene a precisare: «non sono un gran cisarolo, ma a Natale e a Pasqua vado a Messa, da buon romagnolo, che fa anche rima…».

E’ molto bella, semplice ed allo stesso tempo ha toni lievi e delicati. Riflette, in particolare in quel passaggio dal Voi al Tu, una ricerca di conforto, una religiosità profonda che si intuisce ancor più dal «sentire» la preghiera nel dialetto amato, nel linguaggio, quindi, più squisitamente intimo (Agide Vandini).

DOMINE NON SUM DIGNUS

E’ mi Signór al sö che me a-n sö degn

d’magnê a la Vostra têvla mo s’avlì

l’è abasta che a fašiva sól un segn

che la mì ânma la putrà gvarì.

Che me a-n sö degn al sö, parò s’u-V pê

Vo la mi ânma...Te t’la pu salvê.

DOMINE NON SUM DIGNUS

Signore lo so che non sono degno

di mangiare alla Vostra tavola ma se volete

basta che facciate solo un segno

e la mia anima sarà guarita.

Che io non sono degno lo so però se Vi pare

Voi la mia anima...Tu la puoi salvare.

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