La foto del nostro
Giovanni per le strade di Bologna
di Agide Vandini
Emoziona ed inorgoglisce non poco
vedere riprodotto su uno degli striscioni che in questi giorni sventolano per
le strade di Bologna, l’immagine di un amico come Giovanni, nome di battaglia Condor, partigiano filese che ci ha
lasciato pochi anni fa.
Giovanni Pulini, così si chiamava all’anagrafe,
mi ha onorato negli anni della sua splendida vecchiaia, di grande stima ed amicizia personale, stima,
peraltro, che - ci tenne molto a sottolinearlo - aveva riservato, tanto tempo
prima, a mio padre Guerriero, per lui Ghéo
dl’Agida, com'era chiamato il mio babbo da tutta la gente di Filo.
Ho davanti agli occhi l'immagine di Giovanni, sei anni fa, a Villa Vittoria, quando nella ricorrenza del 70°, gli consegnammo a nome dell’ANPI una bella e meritata pergamena: ben poca cosa sotto l’aspetto materiale, eppure un segno di riconoscenza che gradì moltissimo, un segno d’affetto da parte del paese che aveva lasciato tanti anni prima. Fu per lui, come si vede nelle foto ricordo, una grande soddisfazione morale.
Il suo viso al centro dello striscione, il suo nome di battaglia a fianco, ci dicono che Condor, oggi e nei giorni delle celebrazioni, è ancora qui con noi. Giovanni ci rivolge uno sguardo fiero e severo da lassù, nella città che tanto ci è cara, e che tanto ha dato all’Italia negli anni del Risorgimento, come in quelli della Resistenza.
Ci mancherà invece, e parecchio, la
testimonianza dei nostri amati Partigiani negli anni che ci aspettano, in un’epoca
in cui molti contemporanei preferirebbero «dimenticare» piuttosto che «ricordare».
Nel caso di Giovanni, per fortuna, disponiamo
di molte sue testimonianze di vita
partigiana ove ci racconta delle difficili scelte compiute e di quel suo carattere volitivo,
forte, con cui ha sempre inteso difendere i propri valori, le proprie idee,
quelle poi che indicano la strada maestra della Libertà e della Democrazia.
Molti Amarcord di Giovanni Pulini sono
presenti e disponibili in questo blog[1]
e, di questo, io sono particolarmente orgoglioso.
Ciao Giovanni, nell’anniversario della
Liberazione d’Italia, onore a te, alla tua generazione e a quella di mio padre, ai tanti valorosi compagni di lotta in tutto il suolo nazionale, a chi, come voi, in quegli anni difficili si batté
con forza, coraggio e dedizione, affinché il mondo nuovo, quello che sarebbe
toccato ai vostri figli, non conoscesse mai più le aberrazioni, le umiliazioni
e le ingiustizie del regime nazifascista (a.v., 26 aprile 2021).
[1] Eccone un riepilogo: 19.12.14 - Partigiani e contadini - Gli «Amarcord» di Giovanni Pulini, partigiano filese (1) http://filese.blogspot.it/2014/12/partigiani-e-contadini.html ; 21.12.14 - Requisizioni e spinosità del dopoguerra - Gli «Amarcord» di Giovanni Pulini, partigiano filese (2) ; http://filese.blogspot.it/2014/12/requisizioni-e-spinosita-del-dopoguerra.html ; 26.12.14 – Storia di due padroni - Gli «Amarcord» di Giovanni Pulini, partigiano filese (3) http://filese.blogspot.it/2014/12/storia-di-due-padroni-al-tempo-di-guerra.html ; 29.12.14 – Mario Babini ed Antonio Meluschi– Gli «Amarcord» di Giovanni Pulini, partigiano filese (4) http://filese.blogspot.it/2014/12/mario-babini-ed-antonio-meluschi-il.html ; 11-12-16 - I Partigiani e la Democrazia – Gli «Amarcord» di Giovanni Pulini, partigiano filese (5) http://filese.blogspot.it/2016/12/i-partigiani-e-la-democrazia.html
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