domenica 15 giugno 2008

Cento candeline per nonna Marcella



E’ nata a Chiavica di Legno di Filo nel 1908

di Agide Vandini e Beniamino Carlotti

Vive a Fiumazzo, ma è nata alla Chiavica di Legno di Filo l’11 Giugno 1908, Ricci Antonia, da tutti chiamata Marcella, che proprio oggi festeggia i suoi invidiabili 100 anni di vita.

Il quindicinale «Le Alfonsine» ne ha dato notizia qualche giorno fa, con una lunga intervista di cui pubblicherò qualche brano significativo.

Beniamino Carlotti però ha fatto di più. Si è andato a cercare l’annotazione del battesimo nei Registri della chiesa di Sant’Agata di Filo e l’ha trovata sotto la data del 14.6.1908.

L’annotazione che riporto a fianco recita testualmente: «Admodum Reverendus Dominus Joannes Bianchedi, hora quarta cum dimidio pomeridiana, baptizavit de me Licentia infantem die 11° huius hora secunda pomeridiana natam ex Vincentio quondam Dominici Ricci et ex Maria quondam Sancti Morelli legitimis coniugibus huisce parociae eique imposuit nomina Antonia = Marcellina = Ada. Matrina fuit Rosa viventis Antonii Ricci de Cura Divi Jiuliani in Longastrino. Ita est. Joseph Parochus Cellini». Traduco immediatamente: «Il molto reverendo Don Giovanni Bianchedi, alle quattro e mezza del pomeriggio, ha battezzato per mia licenza una bimba nata l’11 di questo mese, alle due del pomeriggio, nata da Vincenzo del fu Domenico Ricci e da Maria del fu Sante Morelli, legittimi coniugi di questa parrocchia, cui hanno imposto i nomi di Antonia, Marcellina, Ada. Madrina fu Rosa del vivente Antonio Ricci della Parrocchia di San Giuliano in Longastrino. Così sia. Giuseppe Cellini, Parroco»

Vale ora la pena di far conoscenza con la festeggiata, ancora in condizioni invidiabili, attraverso qualche battuta tratta dal quindicale alfonsinese del 31.5.08 e dalla lunga, bella intervista firmata da Edda Lippi. Ecco come vine introdotta:

«Una bella signora mi accoglie, si scusa perché assieme alla figlia sta lavorando. Ha appena impastato otto uova di minestra, tirato la sfoglia. Mentre si asciuga la pasta mi dedica un po’ di tempo per fare una chiacchierata. Si esprime in un bel dialetto, quello di altri tempi.»

Ascoltiamo adesso le parole, il buonumore e la semplicità di nonna Marcella:

«Era il giorno di Sant’Antonio del giglio e mio padre pensò di mettermi questo nome, poi la madrina del battesimo chiese che mi chiamassero Marcella per ricordare il suo fidanzato che era morto annegato int e’ misadur (nello stagno ove si macerava la canapa). I m’à mes nenca un nom sgraziê.. (mi misero dunque un nome sfortunato…)

La mi fameja l’avéva una miséria… (erano poveri). Ho frequentato solo la prima elementare, avevano bisogno di aiuto, badare le mucche… altro che scuola! Mio padre mi voleva bene, ancora adesso mi avverte in sogno delle brutte notizie che stanno arrivando».

[…] Marcella è contenta – scrive Edda Lippi -, ha tante cose da raccontare, so che è una buona forchetta, ma la stuzzico chiedendo se fa la dieta come la maggior parte delle persone:

«La dieta me? A megn tot ‘gnacosa! A megn sól quel ch’um pies: i caplet.. la roba bóna… E’ minestró no! E nench e’ ris cun i zuchen… sól dö cuciarê (mangio soltanto ciò che mi piace: i cappelletti, la roba buona. Il minestrone no, e neppure il riso con le zucchine: appena un paio di cucchiaiate…)»

Alla simpaticissima centenaria, a nome di tutti i filesi, vadano le felicitazioni e l'augurio più sincero di tanta, tantissima serenità ancora nei giorni ed anni che certamente la aspettano.

Cento di questi giorni, cara nonna Marcella!

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