mercoledì 21 novembre 2007

Don Lolli cappellano a Filo (1903)

Un ricordo del grande sacerdote

di Agide Vandini

Lo scorso 7 ottobre sono iniziate a Ravenna le celebrazioni per il 50° anno della morte del Servo di Dio[1] Mons. Angelo Lolli (1880-1958), fondatore dell’Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù. L’opera di Don Angelo è piuttosto nota ed il suo zelo sacerdotale fu solennemente ricordato a Ravenna l’11 maggio 1986 da Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita pastorale in Romagna. «A lui che fu strumento docile del Signore ed esempio di dedizione totale ai fratelli sofferenti – sottolineò durante l’incontro con gli ammalati-, va il mio pensiero riconoscente».

Ciò che ben pochi sapranno, però, è che Don Angelo Lolli, nato a Ravenna il 21 agosto 1880, non appena ricevuta l’ordinazione sacerdotale (6 giugno 1903), fu destinato a Filo per alcuni mesi come cappellano alla nostra Parrocchia di S.Agata. Il primo dei 24 battesimi che celebrò lo si trova annotato al 6 agosto 1903 (n.52) e l’ultimo (n.75) reca la data del 25 novembre dello stesso anno.

Chi fu comunque Don Angelo Lolli come uomo e come sacerdote?

I suoi biografi lo descrivono come uomo d’azione e di fede ardente calatosi profondamente nella realtà umana e sociale in cui visse. Fu uomo di creatività sbalorditiva che diede vita a numerose iniziative con le quali Ravenna imparò a conoscere e praticare una nuova forma di carità cristiana. Nel 1911 diede vita a due istituzioni parallele, le prime ed uniche nel loro genere a Ravenna: la Biblioteca circolante e l'Opera Assistenza per gli infermi poveri a domicilio. Qualcosa per il corpo, qualcosa per la mente, il tutto per l'anima. «Andare all'anima attraverso il corpo», diceva. Coadiuvato da un gruppo di ragazze, girava da una casa all'altra della città, incessantemente, visitando centinaia di famiglie, portando sussidi in denaro, biancheria, cibo, praticando le cure mediche necessarie. Allargò in seguito questo gruppo di infermiere cui trovò un lavoro per le ore libere dalle visite. Istituì infatti un laboratorio di maglieria, che procurò un reddito sufficiente alla vita della comunità e diede lavoro e assistenza a ragazze altrimenti disoccupate. Il laboratorio, che nel 1916 contava ottanta dipendenti, permise allo stesso tempo di raggiungere un terzo scopo: quello di fornire mezzi per l'assistenza degli infermi poveri. Nei vasti locali Don Lolli allestì così un ambulatorio gratuito per i poveri. Nel 1914 diede il via ad un negozio di beneficenza, tuttora funzionante. Nel 1919-1920 aprì le colonie di Bertinoro e di Fognano per ospitare i bambini poveri e gracili e nel 1929 comprò una farmacia per poter usufruire delle medicine a minor costo.

Don Lolli insomma fin dalle sue prime iniziative utilizzò ogni mezzo per poter alleviare i poveri e i sofferenti. Facendo poi visita nelle loro case, Don Lolli conobbe la condizione degli ammalati cronici: bambini, adulti, anziani, in difficoltà fisiche e psichiche che, per la gravità della malattia dovevano essere curati altrove, ma che, privi dei soldi necessari per la retta, non potevano essere ricoverati in adeguate strutture. Maturò così in lui l'idea dell'Ospizio Santa Teresa per i cronici, i più poveri, i più ammalati, i più abbandonati che fu inaugurato nel 1928. Al suo sorgere il servizio era garantito dal personale religioso che gratuitamente metteva la propria vita al servizio dei più poveri.

Attualmente, ad 80 anni di distanza, sono ancora accolte quasi 200 persone all’interno dell’Opera e circa 150 nei vari Centri. Gli Ospiti non pagano una retta, ma versano la loro pensione che spesso è minima, mentre al resto pensa la Provvidenza che giunge attraverso le persone di buona volontà e generosità.

Monsignor Angelo Lolli diceva spesso: «Compi il bene e gettalo in mare, Dio lo raccoglierà». Tanta fede e coraggio furono certamente alla base delle molteplici attività, assieme allo sconfinato amore per i poveri e gli infermi, per i malati cronici e abbandonati. Per essi conservò sempre un profondo spirito di umiltà, di silenzioso raccoglimento, senza mai far mostra di sè e delle sue attività.

La morte «sua ultima impresa e coronamento di tutte le altre», come ebbe a definirla, gli giunse il 17 aprile 1958.

Al grande uomo e sacerdote, vada, ora e sempre, il caro e devoto ricordo dei filesi.


[1] Servo di Dio è un titolo che la Chiesa cattolica assegna post mortem a persone che ritiene si siano distinte per «santità di vita» o «eroicità delle virtù», e per le quali è stato avviato il processo canonico di beatificazione. Per una biografia più completa, si veda: www.donangelololli.it/index.html.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Good post.