sabato 17 aprile 2010

Il ministro Rossoni a Filo nel 1938

12 Foto inedite ricavate dal filmato «Luce»

di Agide Vandini



Filo, 19-6-1938. Il ministro Rossoni è al centro della foto. Al suo fianco il signor Utili, direttore locale dell’Azienda Lodigiana (E.Checcoli, op.cit., p. 95).

Forse non tutti sanno che nell’anteguerra, esattamente il 19 giugno del 1938, Filo ebbe, niente meno, che la visita di un Ministro del Regno, ossia del Ministro dell’Agricoltura e Foreste Edmondo Rossoni (1884 -1965) originario di Tresigallo nel ferrarese[1]. Egidio Checcoli ce ne diede alcuni importanti particolari a pagina 95 del suo prezioso Filo della memoria, più volte citato in questo blog.

Il ministro fu accompagnato nell’occasione, riferiva Checcoli, dall’onorevole Mario Mozzarini, presidente della Confederazione fascista degli agricoltori e venne in visita alla locale Azienda «Lodigiana», di proprietà dell’omonima immobiliare genovese, che qui vantava ben 1324 ettari di terra coltivabile, distribuita fra i due comuni di Argenta e di Alfonsine, una proprietà rilevata nel 1919 dal Duca Galeazzo Massari.

Al Fondo Masi di Filo, oggi comunemente chiamato e’ Stalòñ, aveva preso corpo in quegli anni un grosso centro operativo agricolo, all’interno del quale ricopriva grande importanza un pregiato e consistente allevamento bovino che operava, neanche a dirlo, coi migliori capi della razza romagnola.

Quel giorno, al seguito delle numerose autorità che parteciparono alla grandiosa rassegna del mondo rurale, ci furono molti giornalisti, fotografi e anche cine-operatori, sicché proprio in questa occasione fu girato il filmato Luce che risulta essere, a quanto se ne sa, il più antico riferibile al paese di Filo.

Purtroppo l’Istituto Luce catalogò male quei pochi secondi di filmato, una catalogazione che non è mai stata corretta, per cui, chi lo cercasse nel web, nel sito apposito, faticherebbe non poco a trovarlo.

Si tratta di un inserto del Giornale Luce n. 1330 datato 30 giugno 1938[2], che indica Ferrara come localizzazione geografica e reca come descrizione «Raduno annuale dei rurali della provincia». La voce narrante del cinegiornale, peraltro, non fa alcun cenno alla precisa località ove il filmato è stato girato, sicché lo spettatore è indotto a ritenere che la stessa sia l’ultima citata, ossia Iolanda di Savoia (cui risalgono, invece, pochissimi fotogrammi).

Le immagini e le persone ritratte, tuttavia, non lasciano alcun dubbio circa il luogo in cui furono davvero effettuate le riprese. Dall’importante filmato sono riuscito a ricavare una dozzina di foto assolutamente inedite che qui riporto in ordine di comparsa. Alcuni riconoscimenti, dovuti principalmente a mia sorella Carla e a suo marito Giovanni Montanari[3], sono a prova di bomba, altri lasciano qualche dubbio. A tale e tanta distanza di anni, sarà anche difficile avere conferme o completare l’opera. Eccovi comunque le immagini che ritengo assai preziose per il nostro patrimonio storico-fotografico e che credo verranno, per questo, apprezzate dai lettori.

Cliccare sulle immagini per vederle ingrandite

1.La rassegna bovina

4. Il secondo toro

7. Carro delle giovani donne

10. Tavola imbandita 1

2. Il palco delle Autorità

5. La mucca romagnola

8. Sfilata delle Autorità

11. Tavola imbandita 2

3. Il primo toro

6. Terzo toro

9. Panoramica di mucche

12. Il saluto romano

Ecco, infine, quanto sono riuscito a sapere in merito ai filesi ivi ritratti.

Foto n.3 (il primo toro). L’accompagnatore sarebbe Cichino, ovvero Xella Francesco, papà di Bilina e Töni. Egli finì poi prigioniero in Germania assieme a Baldinen e di quella esperienza si ricordano ancora le loro ardite traduzioni dal tedesco all’italiano secondo le quali, in un impasto germano-ferrarese l’anschluss non significava altro che l’andare sull’uscio… (fonte: l’amico Bruno Folletti detto Falco).

Foto n.4 (il secondo toro). A sinistra del magnifico toro, sfila Giulio de’ Stalòñ (Giulio Ricci). Giovanni e Falco, in proposito mi hanno ricordato i nomi altisonanti di alcuni tori dell’iepoca: Alfiere, Impero, Binda e Verdun. Sembra che Impero rendesse parecchio onore a cotanto nome, visto che, ad ogni accoppiamento, non si riusciva letteralmente a staccarlo dalla femmina prima del secondo orgasmo.

Foto n. 7 (il carro delle giovani donne). La prima a sinistra, col vestito scuro, dovrebbe essere la Maria ‘d Furmintòñ, mamma di Mara Minghetti. Col vestito chiaro e le redini in mano Rina Rocchi, che fino agli anni ‘60 gestì il centralino telefonico a Filo. Alla sua destra, col vestito chiazzato Novella Ricci Lucchi. L’ultima ragazza sulla destra dovrebbe essere Irma Mingazzini (‘d Baldẹn).

Foto n. 10 (tavola imbandita 1). La bella giovane a sinistra dietro la bandierina a strisce orizzontali dovrebbe essere Dina Drei, insegnante elementare dell’epoca.

Foto n.12 (Il saluto romano). Il primo a sinistra col cappello pare sia il papà di Arturo Cobianchi, l’indimenticabile Vivadio.


[1] Prima di raggiungere una così alta carica durante il periodo fascista, il politico ferrarese era stato un sindacalista e giornalista. Nel settembre del 1930 era diventato membro del Gran Consiglio del Fascismo, due anni dopo, aveva rivestito la carica di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Nel marzo del 1935 fu nominato Ministro dell'Agricoltura e foreste, carica che mantenne fino al 1939. La sorte politica di Rossoni, secondo le notizie che traggo da Wikipedia, precipitò alla caduta del regime. Il 25 luglio del 1943 votò a favore dell'Ordine del giorno Grandi, atto che nella R.S.I. gli costò la condanna a morte decretata al processo di Verona dal ricostituito Tribunale speciale. Nel maggio del 1945, al termine del conflitto e disciolta la R.S.I., Rossoni ricevette un'ulteriore condanna (questa volta all'ergastolo), comminatagli da un tribunale del Regno. Già rifugiato in Vaticano, riparò in Canada dove rimase per circa un anno. Amnistiato nel 1948, fece ritorno in Italia e si ritirò a vita privata. Morì a Roma nel 1965.

[2] Il filmato fu inserito anche nella videocassetta «Avvenimenti ferraresi 1930-1944» che uscì in edicola negli anni ’90 e di cui ho potuto avvalermi grazie all’amico Beniamino Carlotti che ne possiede una copia. Devo ringraziare sentitamente Franco Carli e mio figlio Simone Vandini che mi hanno dato tutto il sostegno tecnologico necessario all'ottenimento delle foto.

[3] Giovanni Montanari che, all’epoca, aveva quattro anni, il giorno della Rassegna si era da poco trasferito con la famiglia al Fondo Masi, e ricorda che la seguì con curiosità da una finestra (quella più a sinistra della foto 6).

1 commento:

marco ha detto...

IN TEMPI PIU' RECENTI,CREDO NEL 2001, PURE ,IL MINISTRO DEI LAVORI PUBBLICI DELLA REPUBBLICA ITALIANA ,NERIO NESI , ANCHE NOTO INDUSTRIALE CARAMELLAIO E BANCHIERE, HA VISITATO IL PAESE DI FILO. IN PARTICOLARE PER INCONTRARE, MAGNIFICARE E SOSTENERE LA " coopcostruttori". MAGARI CI SARANNO TRACCE,COMMENTI,FOTO DELL'AVVENIMENTO ??? SINCERI COMPLIMENTI PER LA RICERCA E DOCUMENTAZIONE DEL 1938. BRAVO AGIDE