sabato 14 marzo 2009

Ci scrivono da Alcamo…

Fra bellezze siciliane e bellezze romagnole

di Antonina Bambina

Ho chiesto ad Antonina che già ci aveva mandato bellissime poesie lo scorso anno (v. in questo blog, Lettera e poesia da Alcamo,10.10.2008), di parlarci un po’ della sua terra. Mi ha scritto la bella lettera che pubblico, ove ricorda sempre con dolcezza la sua adolescenza a Filo, ha mandato splendide foto, ma nulla è più potente e magico della poesia. «Terra mia» in dialetto siciliano è davvero meravigliosa, musicale e armoniosa come un canto d’amore e anche quel momento di estasi e di stupore davanti all’immensità delle nostre valli, non può che toccarci, ancora una volta, il cuore e lo spirito. Grazie Antonina. Un abbraccio da Filo alla tua Alcamo e alla tua bella Sicilia.

(Agide Vandini)


Alcamo (TP) Panorama




Alcamo (TP) – Il Castello




Alcamo (TP) – I dolci

Terra mia

(di Antonina Bambina)

Bedda sta terra mia quantu mi piaci,

mi teni pi la manu e mi cunnuci.

Terra ch'è veru di risettu e paci

ma cc'è quarcunu chi la metti 'ncruci.

Lu mari chi la vagna si cumpiaci,

lu suli po' l'asciuca e duna luci.

Fa aranci e limiuna sta furnaci

e a li muntagni so' li babbaluci.

'Nta li campagni regna la racina,

chi vinu d'ogni sorti po' nni duna.

L'aliva appena cota si macina

e l'oghiu la fragranza so' spriggiuna.

Cannola e cassateddi su' la spina,

chi cu' li sazza cchiù nun arraggiuna.

Di tempii e di culunni è la Regina,

piccatu chi ci manca la curuna.

Terra mia.

Bella questa terra mia, che assai mi piace

mi tiene con se per mano e mi conduce.

Terra che porta quiete e pace

ma c'è qualcuno che la mette in croce.

Il mare che la bagna, si compiace,

il sole poi l'asciuga e dona luce.

Sforna arance e limoni questa fornace

e sulle montagne sue chi taglia e cuce.

Nelle sue campagne regna l'uva

che vino d'ogni sorte ci regala.

L'olivo appena colto si macina

e l'olio la sua fragranza poi sprigiona.

Cannoli e cassatelle sono una spina,

per chi li assaggia e poi più non ragiona.

Di tempi e di colonne essa è regina,

peccato che gli manca la corona.

Caro Agide,

mi chiedi di commentare le foto che ti ho mandato e di parlarti di Alcamo, ma io non so se riesco a trovare parole, giuste ed adeguate, per descrivere le meraviglie della mia terra e del mio paese.

Alcamo, crocevia commerciale fra Palermo e Trapani, è un comune di 50.000 abitanti e la città, come si vede dalla foto, è situata in un golfo. Dista dal mare 6km ed è circondata da montagne. Il mare è splendido e la sabbia fine, meta di molti turisti. Io abito ai piedi del monte Bonifato, monte che domina su Alcamo. Il mio paese è uno dei centri principali per la produzione del vino e dell'olio d'oliva. Un altro settore importante che voglio ricordare è il marmo che, ancora, si estrae dai nostri monti.

Cosa dire dell'imponente castello, situato al centro del paese? Innanzi tutto che è il vanto degli Alcamesi e lo stupore dei turisti. La sua storia risale al XIV-XV secolo e le sue mura hanno visto ricchi casati. L'ultimo, quello che ha dato il nome al castello, è dei Conti di Modica. Oggi appartiene al comune ed è stato trasformato in un museo. Cosa dire poi dei nostri dolci. Parliamo di cannoli, cassatelle, cassate ecc., fatti ancora artigianalmente e ripieni della nostra ricotta di pecora, sapientemente zuccherata e lavorata. Chi viene da noi rimane estasiato dai sapori e dai colori della nostra pasticceria....

Dulcis in fundo, Alcamo ha dato i natali a Ciullo D'Alcamo, grande poeta del XII secolo, famoso per la sua «Rosa fresca aulentissima», prima testimonianza dell'uso dell'italiano volgare nei componimenti poetici.

Potrei decantare la mia terra ancora in mille modi, ponendotela in mille sfaccettature ma, con altrettanto fervore mi piace decantare i posti, oggi lontani, che mi hanno vista, prima bambina e poi donna.

Parlo della tua Romagna, della terra che mi ha ospitato per parecchi anni, dando lavoro a mio padre e un’importante educazione e lezione di vita a me e alle mie sorelle. Dicono che dove si è stati da bambini, lì ci lasci il cuore, ed è vero: io ho lasciato lì il mio cuore e parte della mia vita. Ho lasciato gli amici e gli amori ed è per questo che anche oggi, scrivendo poesie, parlo di Filo e di Molino di Filo, perché quei posti, che a qualcuno possono sembrare insignificanti, sono invece per me ricchi di fascino e di ricordi.

Parlo della Chiavica di legno con la sua storia, parlo delle sterminate valli di Comacchio e di tutta la parte meridionale del delta del Po, delle sue oasi meravigliose, terre che non si possono e si debbono attraversare, senza fermarsi ad ammirarle. Chissà quanti, purtroppo, non fanno più caso, davanti a quanto rimane dell’antica valle, alla sua selvaggia bellezza e alla maestosità della natura che hanno davanti.

Io ho avuto il piacere di poterci tornare, a distanza di trent'anni, in quei posti e non nego quanto per me sia stata un'emozione forte, sempre nuova, fino a coinvolgermi, ad emozionarmi nel più profondo dell’anima...

Ciao da Alcamo. Antonina

Fotocomposizione di Agide Vandini

Valli di Comacchio

(di Antonina Bambina)

In questo plumbeo

Cielo di maggio

Alto si libra il falco,

E maestoso sovrasta

L'immensità delle valli,

Alternate dal verde dei campi

All'acqua del mare.

Paziente, ad ali aperte,

Aspetta il colpo di vento,

Che gli darà la forza

Di volare più in alto.

Domina dall'alto il mio respiro,

Domina dall'alto l’emozione...

Vorrei seguirlo in volo,

Sentirmi libera di baciare il vento,

Baciare e sfiorare l'argine

Poi, per magia,

Scomparire dietro le nuvole.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Amica mia sono felice che tu trovi sempre nuovi modi per esserci vicina. La tua poesia in dialetto siciliano è commovente. Un forte abbraccio.
Benvenuta

Unknown ha detto...

x Antonina. Io sono così, ma ti ricordo sempre. Sei brava come lo sei
sempre stata.Continua a scrivere poesie.

Anonimo ha detto...

Tutto ha una fine tranne i ricordi....il ricordo del nostro viaggio per bologna anche se è lontano, e col tempo sgretolato, so che c'è stato ed è stato uno dei viaggi più belli.
Rivivere nella mente un frammento di un ricordo bellissimo, ed i pensieri che volava leggeri, felici, per quello che sarebbe potuto essere il futuro, per tornare poi e tornare poi al presente ma felici e pensare che, come sempre il domani un nuovo giorno sarà.
Ciao Antonina...spero di poterti sentire presto!!

antonina ha detto...

Carissimo "Anonimo" io di viaggi ne ho fatti tanti,ma non ricordo di aver incontrato una persona come tu ti descrivi...ne' tantomeno aver fatto in modo di comportarmi come dici...Sara' il tempo? o un po' di amnesia? comunque quello che scrivi sinceramente mi mette un po' a disagio...