sabato 17 dicembre 2022

L’arnéŝ ad Pépo

 

Un singolare trapano fai-da-te che funziona ancora a meraviglia…

di Agide Vandini

 

 

 


Pochi giorni fa, gentilmente accompagnato dall’amico Luciano Tarroni, mi sono recato presso la casa colonica del cugino Fàno (Floriano Tarroni) ove ho potuto fotografare la porta della prigione della vecchia Caserma dei Carabinieri di Filo (vedi l’articolo dedicato alla sua storia http://filese.blogspot.com/2022/12/le-tre-caserme-dei-carabinieri-filo.html ).

Nell’occasione il buon Fàno mi ha mostrato anche un curioso capolavoro del padre Pépo.

Prima di descrivere quanto mi ha mostrato, voglio ricordare che, riguardo al vecchio Pépo, da tempo scomparso, io ebbi a raccontare alcune particolari vicende in un articolo  pubblicato nell’Irôla nel lontano 2009 (04.12.09 - La storia di Pépo -  I ricordi di naia di Giuseppe Taroni : http://filese.blogspot.it/2009/12/la-storia-di-pepo.html).

Ordunque, così mi hanno raccontato il figlio Fàno ed il nipote Luciano, l’ingegno e la praticità di Pépo lo portarono a costruirsi, negli anni del dopoguerra, l’arnéŝ che vediamo nella foto, ossia un utilissimo e potente trapano fatto in casa. Lo realizzò, così mi è stato detto, utilizzando un maŝnĕñ da cafè [un macinino da caffè], dismesso da un bar dei dintorni, accortamente collegato al blocco cambio e ad una parte di motore di una vecchia Lambretta. 

Ho fotografato naturalmente l’incredibile ed ingegnoso aggeggio ed ho anche girato lì per lì questo brevissimo video che lo mostra ancora funzionante e, direi, in piena efficienza


In un mondo di sofisticate tecnologie come quello di oggi, potrà sembrare, quella di
Pépo ‘d Mariòñ, (che rivediamo nella foto a fianco), una soluzione di poco conto, ma, considerati i tempi e le disponibilità dell’epoca, a me è sembrata un’opera davvero ingegnosa.


Egli, realizzando il prezioso attrezzo da lavoro con le sue stesse mani, diede certamente prova di spicciola creatività ed inventiva.

È un arnéŝ che, nel suo piccolo, testimonia con semplicità della proverbiale capacità di arrangiarsi che, in tempi assai più grami di quelli odierni, ha reso noi italiani famosi nel mondo.

Un grazie e un complimento mi sento di rivolgerlo anche all’amico Floriano che conserva tuttora, con amore e con giusto orgoglio, il piccolo capolavoro del padre, un oggetto fai-da-te destinato ad essere, forse, una piccola lezione di umiltà per le generazioni che verranno…

1 commento:

Anonimo ha detto...

Pepo Uomo di una dolcezza infinita,come tu hai ricordato era noto anche a me,per questo talento e mi ricordo,quando lo andavo a trovare per comperare le sue nespole a si intratteneva una ora parlando delle sue esperienze ed io rimanevo a bocca aperta per ascoltarlo