giovedì 25 aprile 2024

Il Corriere della Sera ricorda il sacrificio di Agida Cavalli…

 

Nell’Edizione On line del Corriere della Sera di Milano, è comparso stamattina 25 aprile, nella ricorrenza della Liberazione dell’Italia dal Nazi-fascismo, un bell’articolo in ricordo del sacrificio della filese Agida Cavalli, la mia nonna paterna di cui porto orgogliosamente il nome.

L’articolo è nato da una spontanea iniziativa della giornalista che, già documentata in proposito, circa un mese fa ha voluto incontrarmi a Filo, nel luogo in cui si consumò la maledetta spedizione di morte della squadraccia fascista, una vicenda che nel dopoguerra fu raccontata anche da Dario Fo e Renata Viganò.

Devo molta gratitudine a Federica Seneghini – di cui, oltre al bell’articolo, riporto qualche breve nota biografica reperita in rete -, una scrittrice attenta e scrupolosa che mi son sentito di ringraziare anche a nome di mio padre (perso ahimè da tanto tempo) e di tutte le sofferenze di cui ebbe a patire.

Soprattutto, pur toccato emotivamente dal ricordo di una nonna che non ho purtroppo potuto conoscere e alla quale debbo la mia stessa esistenza, io e la mia famiglia non possiamo che continuare a sentirci orgogliosi del suo gesto coraggioso, del suo impulso di donna e di madre, di «una madre della Resistenza» come ebbe a chiamarla Renata Viganò, di un sacrificio che ancora oggi può insegnarci qualcosa.

Grazie Federica, grazie di cuore.

 (cliccare sulle immagini per ingrandire a tutto schermo)


 Questo il link dell’articolo on line:

 https://www.corriere.it/cronache/24_aprile_25/agida-cavalli-storia-1505d65c-e59c-4206-8ce5-d076df606xlk.shtml

 



 

 

martedì 9 aprile 2024

Quando e come ebbe origine il dialetto…

 

Una pregevole trattazione di Giberto Casadio

di Agide Vandini

 



Nel recente numero di Marzo-Aprile della Ludla - Periodico dell’Istituto Fredrich Schurr per la valorizzazione del dialetto romagnolo – il Direttore Editoriale Gilberto Casadio [1] ha fornito una interessantissima ricostruzione dei processi linguistici della nostra penisola, soffermandosi in particolare sul ‘come e quando’ ebbe ad affermarsi il dialetto romagnolo, idioma che si differenziò via via dalla lingua latina d’uso popolare da cui aveva tratto origine.

L’articolo ha il pregio della sintesi e, al tempo stesso, della chiarezza interpretativa, sicché io credo possa soddisfare la curiosità di ognuno di noi e magari anche rimuovere qualche riottosità ancora presente sull’argomento.

Avendo avuto in passato parecchie discussioni fra amici su questi temi ed essendomi talvolta battuto di fronte a tenaci e persistenti luoghi comuni, ho colto la palla al balzo per proporre qui l’intero articolo, convinto far cosa gradita ai lettori del blog  (si consiglia di cliccare su ognuna delle due immagini per ingrandirle a tutto video).


Sono certo che una dissertazione così esauriente verrà molto apprezzata e che tanti amici, cresciuti come me col romagnolo quale lingua madre, saranno ben lieti di saperne un poco di più…

 



[1] Linguista più volte citato in questo blog ed Autore di un prezioso testo di riferimento per gli amanti del dialetto (G. Casadio, Vocabolario Etimologico Romagnolo, Imola, Editrice Mandragora, 2008).