«Mappe, toponomastica e segnaletica del Filese, 9° puntata, sezione 7 del territorio»
di Agide Vandini
«Sant’Anna» - Immagine dal satellite «Sant’Anna» - Le strade e le località |
E’il
nono di dieci articoli complessivi previsti e la settima di otto tappe in cui si è suddiviso il territorio filese
allo scopo di produrre mappe corrette ed aggiornate nonché notizie brevi sui
significati della toponomastica e sulla storia del luogo. L’attenzione
stavolta si focalizza sulla porzione di territorio che fa capo a «Sant’Anna»,
in dialetto Sant’Ëna, piccolo abitato
in località detta Valle Risara prima delle bonifiche di fine Ottocento e genericamente
ancora indicata come La Val. Più
che di un borgo vero e proprio si tratta di una serie di case coloniche
raggruppate attorno alle Vie Terranova, Lodigiana, Argine Circondario Pioppa
e Rinascita, tanto che, dall’immagine satellitare (prima mappa a fianco) si
fatica ad individuarvi l’abitato. Il centro vitale è costituito dal
Bar-Ristorante «Cavallino Bianco» in località Sant’Anna, fin dagli anni ’60
del Novecento vero e proprio punto di aggregazione e di ritrovo della
popolazione locale. La
seconda mappa invece, alla stregua delle altre sezioni, riporta le denominazioni
correnti delle vie che fanno capo a
questa porzione di territorio e mette in evidenza i cardini geografici di
riferimento. Si
dà ora conto delle più importanti Imprecisioni
riscontrate sulle mappe presenti su Internet: |
Errori, carenze (o mancati
aggiornamenti) :
“Bonifica di Argenta” è indicato come nome di
località nel punto viceversa conosciuto come Mota.
Denominazioni e strade soppresse,
adibite ad esclusivo uso privato, o comunque impraticabili:
- Cortili privati e
diverse strade di campagna.
- Strada di
collegamento fra la Via Recalci e la Via Tamerischi
- Strada di
collegamento fra la Via Lodigiana e la Via Rinascita
Per
questa sezione di territorio, ecco comunque i brevi e sintetici, quanto
basilari
Cenni sulla Toponomastica
(per approfondimenti e per le fonti non espressamente citate,
si veda in A.Vandini, Filo la nostra terra, Faenza, Edit,
2004, parte II)
Nomi di Località e di cardini geografici
locali:
Oca. Una valle, un Pra’ e un Dosso «dell’Ocha», in questo punto geografico,
sono più volte citati in documenti seicenteschi. Il nome dovrebbe risalire alla
famiglia nobile ferrarese Dell’Oca.
Mota. La zona era già definita Mota
Massari nella seconda metà dell’Ottocento ai tempi del Magrini, con
evidente riferimento alla melmosità del terreno. «Mota» infatti - dicono i
dizionari etimologici - è voce antica usata anche dal Boccaccio e dal Sacchetti
e vale: «terra quasi fatta liquida dall’acqua e smossa dai passanti».
Sant’Anna.Si tratta della denominazione attribuita alla casa
colonica ottocentesca che si trovava in quel punto. La casa e il relativo
fienile, oggi demoliti, furono di proprietà prima del Duca Massari, poi dell’Azienda
Lodigiana.
Pratondo. Si tratta di denominazione dovuta alla forma
arrotondata del fondo rurale che si trova a ridosso di un’ansa del Canale circondario
Dominante (Canalen).
Pioppa. Denominazione ottocentesca data alla casa colonica
(Pioppa vecchia) a destra del Canale Dominante (Canalen). La stessa denominazione fu poi assunta dalla casa ad essa
prospicente (Pioppa Nuova) eretta sulla riva sinistra del canale, nel Novecento,
dopo la bonifica del Mantello. Qui nell’ultimo dopoguerra ebbe sede anche una
sezione distaccata delle scuole elementari di Filo.
Morarina. Il toponimo è l’evidente traccia di un morarium, ossia di un bacino saliniero
di primo ingresso delle acque salse, una testimonianza inequivocabile delle
saline medievali filesi che rimasero attive a lungo in questa zona collocata ad
est del cosiddetto «Argine del Mantello».
Pecorara. Del«Serraglio detto Pecoraro» c’è traccia in una
disegno secentesco del Giudice della Riviera di Filo B.Aleotti. In
corrispondenza della casa colonica oggi chiamata Piguréra, il disegno riporta: «Serraglio che il signor Rossetto
fece fare per farvi segare come sempre fece sino alla Rotta della Calata de’
Boschi». La Pigurèra fu
importantissimo nascondiglio e base partigiana durante la Resistenza.
Vie e Strade (in ordine alfabetico):
Argine Circondario Pioppa. E’ la strada che, in territorio filese, percorre
l’argine destro del Canale Dominante (chiamato volgarmente Canalen). Il canale fu alla base della bonifica del territorio
durante la cosidetta «Bonifica Argentana» eseguita negli anni ’70
dell’Ottocento. Delimitò la Valle del Mezzano fino agli anni ’30 del Novecento,
epoca in cui fu effettuato un secondo vasto prosciugamento attraverso la
Bonifica del Mantello.
Ca’ Bovi. Si veda quanto già detto nella sezione 3 (Borgo
Maggiore).
Del Cippo. Percorre la zona un tempo detta «Bosco del
Tamariso», ma ricorda nel nome il vecchio cippo dedicato al sacrificio del carabiniere
Albino Vanin, 21enne da Paese (TV) ucciso proprio di fronte all’imbocco di
questa strada da malviventi senza scupoli il 15.5.1924.
Lodigiana. Si veda quanto già detto nella sezione 3 (Borgo
Maggiore).
Oca - Pisana. Si veda quanto già detto nella sezione 3 (Borgo
Maggiore).
Parata. Si veda quanto già detto nella sezione 1 (Rossetta, Case Selvatiche,
Il Vallone).
Recalci. Si veda quanto già detto nella sezione 1 (Rossetta,
Case Selvatiche, Il Vallone).
Rinascita. Come altre vie del territorio (Alba nuova, Terranova)
ricorda la conversione relativamente recente di questi terreni da paludosi ad
agricoli e quindi in grado di dare un maggiore sostegno economico al
territorio.
Risarola. Si veda quanto già detto nella sezione 3 (Borgo
Maggiore).
Tamerischi. Si veda quanto già detto nella sezione 1 (Rossetta,
Case Selvatiche, Il Vallone).
Terranova. Si veda quanto già detto nella sezione 4 (Molino).
(continua
- 9 / 10)
Articoli precedenti sul tema (v.Archivio Blog):
1. 2008, 1 marzo, «Quanti errori ed insufficienze…»; 2. 2008, 7 maggio,
«Per una migliore segnaletica e cartografia del territorio»; 3. 2008, 3 luglio,
«Rossetta, Case Selvatiche e Vallone»; 4, 25 agosto, «Il Borgo Ravegnano», 5.
2008, 10 ottobre, «Il Borgo Maggiore»; 6. 2008, 10 novembre, «Il Borgo Molino»;
7. 2008, 1 dicembre, «La Garusola»; 8. 2009, 29 gennaio, «La Chiavica di
Legno».
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