In ricordo dei
caduti del 9 settembre 1943
di
Beniamino Carlotti
Sabato 9 Settembre, in occasione della «Giornata
della memoria dei marinai scomparsi in mare», il presidente della Repubblica Sergio
Mattarella ha presieduto la cerimonia in ricordo degli 80 anni
dall'affondamento, per mano tedesca, della Corazzata Roma nel Golfo
dell'Asinara.
Ormai la cronaca ci ha assuefatti
all’annuncio dei naufragi in mare, della triste fine di piccole imbarcazioni
stracariche di migranti, nonché ad un elenco di morti che si allunga
continuamente. Generale è lo sdegno e
l’indignazione verso i criminali che favoriscono le traversate, ma generale è
pure la commozione per le tante vittime di questo inutile esodo di massa, verso
una presunta, spesso illusoria, prosperità.
Nelle stesse profonde acque del Mare Nostrum
finirono purtroppo, 80 anni fa anche le 1393 vittime italiane della Corazzata
Roma.
La Corazzata ‘Roma’
Il 9 settembre del 1943, il giorno dopo
la firma italiana dell'armistizio con le Forze Alleate, mentre le armate
naziste stavano prendendo rapido possesso del nostro territorio, tutte le Unità
navali presenti a Genova e La Spezia, al comando dell'Ammiraglio Carlo
Bergamini presero il mare, dirette in nord Africa per non finire in mano
tedesca.
Alle ore 15.30 circa, la formazione
navale fu raggiunta da tre successive ondate di bombardieri tedeschi Dornier
Do217K. Poco dopo, la nave ammiraglia fu colpita da due bombe radioguidate del
tipo FX1400, una delle quali, di grosso calibro, esplose all'interno del
deposito munizioni della Torre n. 2.
Ne seguì la deflagrazione delle cariche
di lancio, i proiettili da 381 mm devastarono la corazzata che poi, spezzata in
due tronconi, colò a picco in breve volgere di tempo. Nel tragico affondamento
persero la vita 1.393 dei 2.021 uomini presenti a bordo, compreso l'Ammiraglio
Carlo Bergamini e gran parte del suo Stato Maggiore.
Ben15 furono i dispersi ferraresi,
Caduti per la Patria nell’adempimento del dovere; fra i quali l’argentano,
Bondioli Gino, Sottocapo Macchinista, nato a Traghetto, il 26 Gennaio 1921.
L’oblio e il silenzio sembrano essere
caduti, nei decenni della Repubblica, sulla dolorosa vicenda della Corazzata
Roma.
Non sono mai stati eretti monumenti, o
cippi, o lapidi commemorative a testimonianza del sacrificio di questi marinai,
come per tanti altri soldati e caduti sui vari teatri di guerra.
Crediamo anche per questo che sia nostro
dovere, per un sentimento di rispetto e devozione, tener vivo il ricordo delle
loro sofferenze, del loro sacrificio e far sì che il Sottocapo Bondioli Gino, rimanga
sempre presente nella memoria degli argentani e di tutta la sua gente.
1 commento:
Il tema della memoria, dei caduti in guerra, ci riporta immediatamente all’umanità delle vittime ed al sacrificio di tutti i Caduti e dei loro famigliari che ancora li ricordano ed ancora li piangono . Grande fu il sacrificio dei marinai della Corazzata “Roma”, ed è nostro preciso dovere, perpetuarne la memoria, riportando alla luce le persone e possibilmente anche la storia, che sta dietro quei nomi, togliendoli dall’oblio, di un arido “Elenco Caduti” .
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